Wuhan riapre, il manager veneto: «Dopo 11 settimane spostamenti solo col "codice verde" mostrato ai varchi»

Martedì 7 Aprile 2020 di Angela Pederiva
La prima uscita in auto di Lorenzo Mastrotto

WUHAN (Cina) - Macchine in fila ai caselli autostradali, strombazzamenti di clacson in segno di festa, passeggeri sui treni in uscita dalla città. Allo scoccare della mezzanotte locale, cioè alle 18 in Italia, a Wuhan è finalmente arrivato il tanto atteso 8 aprile: la Cina ha messo formalmente fine all'isolamento del primo epicentro dell'emergenza Coronavirus, disposto lo scorso 23 gennaio, quando il resto del mondo ancora non immaginava quali proporzioni avrebbe poi assunto la pandemia. Una riapertura vissuta con felicità anche da Lorenzo Mastrotto, il manager vicentino che vive con la moglie cinese Anny e i figlioletti Elisa e Gianluca a poche centinaia di metri dall'ormai famoso mercato del pesce, tornato per la prima volta in ufficio dopo undici settimane di quarantena, come racconta a Gazzettino.it: "Ho potuto di nuovo guidare l'auto per andare al lavoro, è un gran bel momento per tutta la città".

La fine del lockdown a Wuhan è coincisa con il momento in cui, per la prima volta dal 19 gennaio, in Cina non è più stata registrata alcuna vittima del Covid-19, dopo i 3.331 morti ufficialmente registrati nel Paese, concentrati in gran parte proprio nella provincia di Hubei e nel suo capoluogo. Per questo a Wuhan e in tutta l'area circostante quasi tre mesi fa erano scattate misure draconiane senza precedenti, che dal 20 febbraio erano state ulteriormente inasprite con la chiusura anche dei negozi di alimentari e la consegna solo a domicilio del cibo, coinvolgendo in tutto circa 60 milioni di persone. Fra queste anche la famiglia Mastrotto, come aveva illustrato il 47enne originario di Costabissara al nostro giornale.

Ora per Mastrotto e i suoi familiari è cominciata ufficialmente la "fase 2". Da direttore vendite in Asia, per conto di un'azienda di Montecchio Maggiore, Lorenzo ha concluso lo smart working ed è rientrato in sede.
"Qui - ci racconta - è una bella giornata di primavera. Questa mattina c'erano ancora poche auto, ma bisogna considerare che le scuole sono ancora chiuse, perché la ripartenza è graduale. Sono partito da casa verso le 8 e ho percorso circa venti chilometri, in mezzo alla città, senza trovare il traffico a cui ero abituato. Al ritorno verso le 17.30 c'era un po' più di gente, ma niente di problematico. Lungo il tragitto ho visto diversi hotel dove sono ancora confinate le persone che sono in post-convalescenza. La situazione sta migliorando, finalmente ho rivisto molti bambini nei giardinetti dei condomìni, con i genitori e con i nonni. Il tempo è bello, si sta bene".

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Mastrotto sta vedendo a Wuhan quello che potrebbe succedere anche in Veneto e nel resto d'Italia: una ripresa lenta e progressiva, scaglionata per tipologia di servizi, imprese, attività, all'insegna della cautela. «Ora che la Cina è stata "ripulita" dal virus - spiega - c'è la paura del contagio di ritorno. Per questo si preferisce andare piano. Con questo 8 aprile Wuhan si è riaperta al resto della Cina, però avviene tutto con autorizzazioni molto strette, non come prima che bastava comprare il biglietto e prendere il treno o l'aereo. Adesso ci sono molti più controlli, per muoversi i cinesi hanno bisogno del codice verde».

Si tratta del sistema QR per cui, attraverso una app, i residenti mostrano lo smartphone ai varchi di controllo: se il responso è rosso o giallo, occorre tornare a casa o comunque sottoporsi a restrizioni. Il meccanismo è basato sulla storia sanitaria del cittadino e ha scatenato polemiche sulla tracciabilità dei dati personali. L'eventuale accertamento di positività al Coronavirus da parte di un determinato soggetto, infatti, permette di risalire a tutti coloro che sono entrati in contatto con lui in un certo luogo e momento. "Noi stranieri - precisa Mastrotto - non abbiamo il QR, ma un foglio speciale, che però ha lo stesso significato: lo otteniamo a fronte di una certificazione che attesta il nostro buono stato di salute e l'avvenuta quarantena. Mia moglie invece può andare in giro con il QR, che però deve essere verde, anche per entrare nei negozi".

 

Ultimo aggiornamento: 21:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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