Autonomia a strappi: Salvini accelera ma Di Maio frena

Lunedì 29 Aprile 2019 di Alda Vanzan
Autonomia a strappi: Salvini accelera ma Di Maio frena
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VENEZIA - Tre settimane fa, quando al Vinitaly a Verona ci fu la passerella dei big di Palazzo Chigi, pareva che gli ostacoli fossero stati superati e che il tema dell'autonomia differenziata per Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna sarebbe entrato di lì a poche ore nell'agenda politica governativa. «Per l'autonomia questo governo ha una sola parola: si farà e ci stiamo lavorando», disse il premier Giuseppe Conte. «È ora di fare e di mettere il primo mattone perché è un passaggio storico che fa bene a tutti», promise il vicepremier Matteo Salvini. Era domenica 7 aprile. L'indomani, lunedì 8, in Fiera arrivò l'altro vicepremier e furono ancora garanzie: «L'autonomia - disse il pentastellato Luigi Di Maio - si deve fare e noi saremo garanti in questo processo della coesione nazionale che credo vogliano anche i veneti, i lombardi e tutte le altre regioni che la stanno chiedendo». Ieri Di Maio non ripetuto quelle rassicurazioni. Anzi, ha gettato benzina sul fuoco della polemica, lasciando intendere che con l'autonomia differenziata potrebbe aumentare il divario tra Nord e Sud e dunque il Movimento 5 Stelle si farà  garante della coesione sociale.
Così, se la Lega preme, il M5s frena. Non si sa quando l'autonomia sarà portata all'esame del Consiglio dei ministri. Non si sa se sarà firmata una pre-intesa tra il premier Conte e i singoli governatori Zaia, Fontana, Bonaccini, per poi far intervenire le Camere. Non si sa nemmeno che tipo di iter i presidenti del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati e della Camera, Roberto Fico, abbiano in mente. E in tutta questa incertezza, ieri sono piombati i distinguo di Di Maio.
DA CANTÙIl primo a intervenire sull'argomento, in realtà, era stato in quel di Cantù (Como) il vicepremier leghista Matteo Salvini. «Non vorrei che qualcuno usasse il parlamento per perdere mesi o anni su una riforma che è urgente», ha detto il ministro dell'Interno rispondendo a una domanda sulla possibilità di emendare alle Camere l'accordo sull'autonomia di Veneto e Lombardia, possibilità appoggiata fra gli altri dal ministro per il Sud Lezzi. «Conto che a brevissimo il Consiglio dei ministri approvi la riforma - ha aggiunto il segretario del Carroccio - che per la Lega è già ben chiara, c'è nel contratto di governo. I grillini sia in Veneto sia in Lombardia hanno sostenuto il referendum e quindi mi auguro che non abbiano cambiato idea. A me interessa che l'Italia diventi un Paese moderno, efficiente e fondato sulle autonomia e che nessuno perda tempo».
DA VARSAVIATempo un paio d'ore e da Varsavia, a margine della convention del movimento polacco post-ideologico Kukiz'15, Di Maio ha frenato l'entusiasmo degli alleati leghisti: sull'autonomia - ha detto il vicepremier - «il Movimento 5 Stelle sarà garante della coesione nazionale. Il Veneto e la Lombardia hanno votato e hanno diritto all'autonomia, ma se autonomia vuol dire avere scuole di serie A e serie B, sanità di serie A e serie B, cittadini di serie A e serie B, non sono d'accordo». Poi, su Facebook, ha chiarito: «L'autonomia si fa, ma secondo certi criteri e senza spaccare il Paese in due. Per quanto mi riguarda le scuole pubbliche devono essere tutte uguali, così come gli ospedali. Non è che se vivi in Sicilia o in Calabria puoi essere danneggiato. Sulla salute e l'istruzione non si scherza, devono essere garantiti a tutti gli stessi diritti. Detto questo, l'Autonomia è nel contratto e la porteremo a casa. Senza fare però le cose in fretta. Vista la delicatezza del tema, servono calma e testa per non fare pasticci». «Quello che non si rifarà - ha aggiunto - sono le Province».
Sul tema ieri il premier Conte non si è espresso, ma val la pena ricordare che pochi giorni fa a Palazzo Chigi è stata posta una pietra sull'autonomia scolastica, visto che l'accordo con i sindacati prevede che tutto il personale abbia «uno stesso contratto collettivo». Il contrario di quel che chiedeva il Veneto.
Alda Vanzan
Ultimo aggiornamento: 08:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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