Nel volantino "vaccino gratis contro il fuoco di Sant'Antonio", ma l'ospedale presenta il conto: «Sono 102 euro»

Il materiale pubblicitario all'ospedale di Sacile è vecchio. La disavventura di un paziente

Sabato 17 Giugno 2023 di Denis De Mauro
In una foto d'archivio l'operazione compiuta da un medico

SACILE - Con il "fuoco di Sant'Antonio" non si scherza. Quante volte è stato sentito questo slogan in auge ormai da più di qualche anno, proprio come il relativo materiale pubblicitario. Trattasi infatti di una campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione contro l'Herpes Zoster (l'altro nome del "fuoco", quello più tecnico e scientifico), malanno che può arrivare a tradimento e portare con se conseguenze molto serie.

Ne sa qualcosa Giovanni, un 70enne sacilese che ci deve fare i conti ogni giorno.


La storia

Poco tempo fa il suo medico gli ha consigliato, a scanso di ulteriori problemi, di far vaccinare la moglie (Il virus può anche essere trasmesso, se non si è avuta la varicella da giovani). Qualche giorno fa, dunque, la coppia si è recata all'ospedale di Sacile per questo motivo, notando chiaramente l'abbondante distribuzione di manifesti e depliant della campagna ministeriale che minacciosa ricorda che «il 90% degli adulti ha già contratto il virus e potrebbe sviluppare la malattia», ma anche rassicurante nell'annuncio che ci si può proteggere «attraverso la vaccinazione offerta gratuitamente». Peccato però che prima del vaccino alla signora venga allungato il ticket da pagare: totale 102 euro. Una cifra che, tra l'altro, per molti pensionati non è esattamente uno scherzo. I due ci rimangono male ma ottemperano comunque alle indicazioni del dottore, meglio 102 euro in meno che il fuoco di Sant'Antonio. Resta in loro il fastidio di non comprendere però perché il vaccino non sia stato gratuito.


La spiegazione

Spiega la dottoressa Barbara Pellizzari, responsabile del servizio profilassi e prevenzione malattie infettive del Dipartimento di Prevenzione dell'Asfo: «Il materiale pubblicitario in questione è vecchio. Risale alla prima campagna, del 2019 ed era diretta ai 65enni e ai soggetti ad aumentato rischio».
Da allora, dal 2019, ne è passata di acqua sotto i ponti, tanto che oggi la vaccinazione è si offerta gratuitamente, ma a chi rientra nelle classi tra il 1952 ed il 1958, ovvero tra i 65 e i 71 anni (la signora ne ha 74). Insomma, il materiale promozionale presente a Sacile è relativo al Piano di prevenzione vaccinale 2017 - 2019 e ingenera un po' di confusione. «Non è ancora arrivato il materiale nuovo», precisa la dottoressa, ma la campagna è stata prorogata, dunque è ancora valida, seppur con termini leggermente diversi. «Il nuovo piano doveva uscire all'inizio di quest'anno, ma ancora non l'abbiamo ricevuto». La confusione è evidente: i depliant sono validi, ma con un'estensione dell'età rispetto ai soli 65enni, in più, se uno li legge con attenzione, risultano scaduti. «Se questo genera confusione, li faremo togliere in attesa che arrivino quelli nuovi». Oppure basterebbe aggiungere un foglio con l'avviso dei cambiamenti. «Una cosa è certa - commenta ancora la dottoressa Pellizzari - . Non è che prima vacciniamo e poi diciamo che c'è da pagare. La signora è stata sicuramente avvisata prima dell'esborso». Non soffrendo di malattie gravi come il diabete, croniche respiratorie o cardiovascolari o addirittura tumorali, la signora non sarebbe mai stata chiamata alla vaccinazione comunque.

Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 10:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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