Mappa dei focolai in regione, i più pericolosi arrivano dai vacanzieri di ritorno dall'estero

Martedì 27 Luglio 2021 di Marco Agrusti
Tamponi all'aeroporto dopo l'arrivo dalle vacanze

FRIULI - I dati, racchiusi in un file che è la fotografia del momento, sono atterrati sulla scrivania della task force regionale che si occupa da un anno e mezzo di un solo argomento: la guerra al Covid. Riguardano i focolai più pericolosi della regione, tra cui spicca quello legato a una festa che si è “consumata” in un locale (il “Papi”) di Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone. In quel caso, però, si tratta di un cluster totalmente locale, mentre la vera emergenza in regione è legata ai rientri dalle vacanze. Lo conferma il vertice della stessa task force, cioè l’epidemiologo Fabio Barbone. 

IL QUADRO
«Tantissimi contagi tra quelli che vediamo oggi - spiega - sono legati a giovani che tornano da periodi di vacanza trascorsi in luoghi definiti a rischio». In cima alla lista ci sono la Spagna, con i luoghi della vita notturna concentrati sulla Costa del Sol a fare la parte del leone, poi vengono la Grecia e Malta.

Una minima parte dei casi è riconducibile al cluster che si è generato in Francia tra i maestri di sci del Friuli Venezia Giulia. Ma in generale sono le vacanze dei giovani, e soprattutto tra giovani (non ancora protetti), a “pompare” i nuovi casi giornalieri in Friuli Venezia Giulia. E da Pordenone ora l’attenzione si sposta a Udine e Trieste, dove i nuovi focolai tra i ragazzi stanno aumentando. 


L’IDENTIKIT
Tra i venti e i venticinque anni, non vaccinato, reduce da un periodo all’estero: il tratto chiave del “nuovo contagiato” è questo, così com’è il tratto che contraddistingue i focolai. Ma c’è già un segnale particolarmente preoccupante: «I contagi - spiega infatti Barbone - si stanno di nuovo “trasferendo” dai giovani ai conviventi più a rischio. In particolare ai tanti cinquantenni che non si sono ancora vaccinati». E in Friuli Venezia Giulia, secondo i dati più aggiornati, sono uno su tre, il 31 per cento. «I giovani non vaccinati si incontrano, si infettano e passano il contagio ai parenti che a loro volta non sono ancora protetti». È semplice, sembra di tornare indietro nel tempo. Ma allora non c’erano i vaccini. Adesso sì. 


CHI RISCHIA
Grandi fumatori, persone affette da obesità, cittadini portatori di problemi cardiaci, non necessariamente di enorme entità. Ecco chi è più esposto - se non vaccinato - alle conseguenze peggiori della malattia. «E parliamo anche dei quarantenni, non necessariamente solo dei cinquantenni e dei sessantenni», precisa Barbone. Ed è un invito indiretto alla vaccinazione rivolto anche e soprattutto ai giovani, che devono partire per le ferie solamente dopo il completamento del ciclo. Lo prevede già la regola che richiede il green pass, che dal 6 agosto sarà molto più pervasiva, riguardando anche molte attività in loco e non solamente i viaggi oltre i confini italiani. 


LO STRESS
L’impennata dei contagi provocata in questi giorni dai giovani che rientrano contagiati dalle vacanze nei Paesi a rischio finisce per pesare sull’attività dei Dipartimenti di prevenzione, alle prese sia con la campagna vaccinale che con l’attività di tracciamento. A Pordenone il sistema regge per ora molto bene, ma a Udine e Trieste si vedono i primi segnali di difficoltà. Infine, per quanto riguarda la provincia di Pordenone, una parte dei contagi è “figlia” dei rapporti di vicinato con il Veneto, dove la situazione epidemiologica è peggiore rispetto a quella del Fvg. 

Ultimo aggiornamento: 28 Luglio, 11:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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