Divise naziste alla proiezione del film "Comandante", Bruno Cinque chiede scusa: «Danno di immagine per la città»

«L’iniziativa malriuscita ci è sfuggita di mano. La città ha subito un danno di reputazione. Nazismo male assoluto»

Venerdì 15 Dicembre 2023 di Lorenzo Padovan
Divise naziste alla proiezione del film "Comandante", Bruno Cinque chiede scusa: «Danno di immagine per la città»

SPILIMBERGO - Bruno Cinque, già esponente di spicco nell’ambito del centrodestra cittadino, tra gli organizzatori della rievocazione in costume che ha suscitato clamore in tutta Italia per l’utilizzo di divise naziste chiede scusa. «In questa settimana l’amministrazione di Spilimbergo e la sua comunità hanno ingiustamente subito un danno reputazionale, provocato da una iniziativa mal riuscita e poco opportuna che è sfuggita alle nostre intenzioni - fa sapere in una breve nota -, ovvero di dare rilievo all’evento e di contestualizzarlo storicamente con la presenza di figuranti appartenenti ad associazioni d’arma italiane che non potevano certamente essere di natura nazista». «Desidero sottolineare quanto l’associazione del mio nome al male assoluto del nazismo e a coloro che inqualificabilmente ne hanno nostalgia, abbia procurato prima di tutto a me sofferenza e rammarico - ha aggiunto -.

Nessuno dei presenti intendeva mettere in scena una rievocazione di tempi tragici, ma tale è stato l’effetto e per questo sono doverose le mie più sentite scuse».


LA MANIFESTAZIONE
Poche ore prima di questo mea culpa, più di 100 persone si erano riunite sotto il municipio di Spilimbergo per il presidio antifascista lanciato dal Gruppo Giovani NoInc. «Il gruppo ha deciso di organizzare un’iniziativa apartitica - fa sapere il portavoce Francesco Franz - in risposta alla vergognosa figura su scala nazionale derivante alla comparsata in divisa nazista al teatro Miotto della scorsa settimana, organizzata da un esponente di Fratelli d’Italia». Il partecipato presidio ha denunciato la lunga lista di episodi che hanno coinvolto il territorio spilimberghese negli ultimi mesi. «Il 25 novembre durante una manifestazione per la Giornata per l’Eliminazione della Violenza di Genere, un passante si è esibito con un saluto romano seguito da un grido “Duce, A Noi!”, mentre i manifestanti installavano 106 fazzoletti uno per ogni femminicidio avvenuto fino ad allora - prosegue Franz -. A luglio invece, un’attività commerciale di una persona originaria del Burkina Faso era stata marchiata da una svastica e dal simbolo dell’organizzazione stragista neofascista Ordine Nuovo». «La mobilitazione era tanto più necessaria visto il totale silenzio della giunta comunale su questi episodi - conclude il portavoce dei Giovani NoInc -. A sottolineare questo grave fatto, anche mercoledì sera, nonostante la maggior parte della giunta fosse all’interno del municipio per un incontro contro la violenza di genere, nessun esponente politico si è degnato di scendere e fare un intervento». Il presidio si è concluso con alcune proposte: partendo dal ricordo della morte del partigiano 18enne Luigi Polon “Remo” nella locale casa del Fascio spilimberghese, durante l’ultimo giorno di lotta partigiana (il 2 maggio 1945), a causa di un ordigno lasciato appositamente dai fascisti, è stato suggerito, con il supporto di un parente, di porre sul palazzo situato in Corso Roma una targa ricordante il suo sacrificio; inoltre, si è deciso di prendere l’impegno a dare un nome al belvedere sul Tagliamento adiacente al municipio, attualmente senza riferimento toponomastico, per nominarlo “Belvedere alle combattenti per la libertà”.

Ultimo aggiornamento: 07:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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