Due signore con il cagnolino in braccio allontanate dal bar, l'ira del titolare: «Qui niente animali»

Domenica 29 Gennaio 2023 di Denis De Mauro
Cagnolini (foto di repertorio)

SACILE - Cane sì o cane no al bar? Ieri mattina - 28 gennaio - in uno dei locali sacilesi più frequentati per le colazioni e per il pane, due signore si sono viste allontanare dalla contitolare del locale perché erano entrate con la rispettiva bestiola in braccio.

Racconta una di loro: «Sono una cliente abituale e di solito faccio colazione nei tavolini esterni proprio perché sulla porta c'è il classico cane dentro il cerchio rosso sbarrato; poi fuori c'è la ringhiera a cui fissare il guinzaglio. Stavolta però ho visto la signora davanti a me che aveva chiesto di entrare con il suo chihuahua in braccio. Così ho pensato che finalmente fossero cambiate le disposizioni, che il bar avesse deciso di aprire ai cani e mi sono fatta avanti anch'io». La cosa invece ha sollevato le ire della titolare che ha ricacciato fuori la signora, a suo dire in modo anche verbalmente deciso. All'osservazione che al banco c'era un'altra cliente con il cane che stava già bevendo il suo cappuccino è scattata l'espulsione anche per lei, tra l'altro arrabbiatissima. «Lei perché aveva chiesto e ottenuto di poter entrare con il cane ed io perché ci ha fatto passare entrambe per maleducate, quando non era così».

LA POLEMICA
Tanto rumore per un chihuahua di un paio di chili e una barboncina che ne peserà si e no tre e forse anche per qualche incomprensione sulle linee da seguire da parte del personale. Ad una verifica telefonica, infatti, l'addetta che ha risposto ha dovuto chiedere se si potesse o meno entrare con il cane. «Fino al 2018 ospitavamo senza problemi i cani dei clienti nel locale, ma poi molti se ne lamentavano» ricorda la contitolare che fornisce poi una versione leggermente diversa dell'accaduto.
A suo dire «ho usato toni molto tranquilli e cortesemente ho fatto presente che non potevano stare dentro con i cani.

Le due signore mi è sembrato si conoscessero e di certo non avevano affatto iniziato alcuna consumazione». L'esercente non ha dubbi: le regole sono regole e vanno rispettate. «Sulla porta d'ingresso c'è anche l'indicazione del divieto confermato dal Comune». In questi casi, in effetti, è il barista che può chiedere ed ottenere di non ospitare animali.

LA NORMA
Sul piano sociale, la vicenda sembra simile a quella dei pagamenti con la carta: se tanti clienti si presentano con quella modalità in mano, forse significa che è arrivato il momento di prender atto del cambiamento e adeguarsi. I cani entrano ormai quasi ovunque, la maggioranza degli esercenti ha capito che dall'altra parte del guinzaglio c'è un cliente umano, addirittura vi sono zone di spiaggia riservate ai 4 zampe. Di suo, la legge nazionale prevede che sia il gestore del bar a chiedere che i cani non entrino (come ha fatto 'esercente sacilese), mentre dove sia ammesso fido dovrebbe essere al guinzaglio e con la museruola. Soprattutto è sempre l'educazione quella che dovrebbe prevalere.
«Personalmente ho gestito un bar per 7 anni - racconta l'animalista Barbara del Meta di Sacile - e non ho mai vietato l'ingresso agli animali, anche se credo che alcune regole dettate dal buonsenso debbano essere rispettate. Il cane ad esempio dev'essere al guinzaglio, cosa che consente al padrone di tenerlo vicino a sè, poi non deve avvicinarsi alle aree dove c'è cibo in vendita».

Mai capitati inconvenienti?
«Una volta, nello spazio all'aperto, con due cani che non si piacevano. È bastato chiedere ad uno dei padroni di spostarsi all'interno con la sua bestiola. Diversa la situazione nei ristoranti. Qui invito chi ha cani a valutare bene se per il loro pet sia più stressante starsene a casa da solo o relegato sotto il tavolo, magari impaurito dalle altre persone presenti, al ristorante».

 

Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio, 11:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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