Allarme violenza islamista tra i giovani di Pordenone, interviene il governo. Il ministro Ciriani: «Fatti gravi»

Giovedì 30 Novembre 2023 di Marco Agrusti
Scritta islamica a Sacile

In poche settimane si è passati dal niente al tutto, dalla convinzione marmorea che in fondo si trattasse solo del gesto di qualche balordo all’approdo del caso sui banchi del governo.

L’allarme scattato a Pordenone dopo i tre “attacchi” dei giovani musulmani che fanno parte di diverse comunità di accoglienza è arrivato a Roma. Sia alla Camera che a Palazzo Chigi. È il “bollino” che mancava sulla già conclamata serietà e pericolosità della situazione: non c’è nulla da scherzare, a maggior ragione dopo le parole pronunciate dal questore di Pordenone, Luca Carocci. L’integrazione dei giovani stranieri richiede un monitoraggio più stretto. 


L’ATTENZIONE


Ad intervenire sulla scia di messaggi d’odio fatti recapitare al territorio da un gruppo di giovani di religione musulmana è stato ieri il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. «Seguo con la massima attenzione quanto sta accadendo a Pordenone - ha detto il rappresentante del governo Meloni e unico ministro del Friuli Venezia Giulia -. Non dobbiamo assolutamente sottovalutare il susseguirsi di atti vandalici che sembrano avere connotazioni di carattere politico legate a quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e al terribile attacco di Hamas ad Israele. Condivido le preoccupazioni del questore Carrocci e assicuro la massima collaborazione». Il filo diretto con il ministro dell’interno Matteo Piantedosi è stato garantito in molte altre occasioni e non mancherà nemmeno in questo caso. 


IL DIBATTITO


Stesso partito - Fratelli d’Italia - ma ruolo diverso nelle istituzioni. Il caso di Pordenone, con la bandiera di Israele strappata dalla facciata del municipio da parte di un gruppo di giovani che in sottofondo hanno accompagnato il gesto con una canzone trap in arabo inneggiante a Saddam Hussein, è arrivato anche in Parlamento. E questo grazie a un intervento del deputato Emanuele Loperfido. Dal suo scranno di Montecitorio, l’esponente dei meloniani ha acceso i riflettori su quanto sta succedendo nel Friuli Occidentale. 
«Tolleranza zero verso questi atti vergognosi. Come Fratelli d’Italia condanniamo fermamente il gesto, paurosamente riconducibile a gesta di Hamas, oltre che la sua spettacolarizzazione tramite video. Ci sia una condanna unanime, senza infingimenti e tentennamenti», ecco un estratto dell’intervento alla Camera dei deputati. 


LE INDAGINI


Intanto il lavoro della Questura di Pordenone va avanti. Nelle ultime ore ci si sta concentrando anche sui contenuti della canzone abbinata dai giovani musulmani all’azione compiuta sulla facciata del municipio cittadino. Nulla di penalmente rilevante, per quanto riguarda le note della canzone, ma si prova a capire se possa essere connessa ad un’effettiva radicalizzazione del gruppo di minorenni. Ecco un estratto della canzone: «Ho protetto il binocolo Il proiettile è rimasto incastrato nella canna, nella serratura e nel caricamento Paesi e bandiere, Paesi e bandiere… F....o l’America, diffondono la dipendenza Abbiamo smesso con l’hashish e abbiamo preso qualche sigaretta Non chiedermelo, non ne so molto Saddam Hussein era un uomo perbene con poche condanne a morte. Ha protetto il binocolo Il proiettile è rimasto incastrato nella canna, nella serratura e nel caricamento Paesi e bandiere, Paesi e bandiere». «Quello che è accaduto e ciò che ci sta dietro può solo generare una escalation di violenza di non facili previsioni non dimentichiamo mai che ci sono Stati “più avanti” di noi, come la Francia, dove l’integrazione non si è mai attuata e il clima è quello della convivenza», ha commentato il consigliere Markus Maurmair. 
 

Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 09:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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