Pordenone, salvezza vicina ma gli arbitri sbagliano troppo

PORDENONE - Considerato tutto quello che è successo nei 98 minuti di Pordenone-Pisa di sabato al Teghil, il punto conquistato dai ramarri grazie al pareggio (2-2 ottenuto in inferiorità numerica per l'espulsione di Barison) va archiviato con soddisfazione.

Non certo perché Ciurria e compagni non lo abbiano meritato. Anzi, visto l'impegno con il quale hanno affrontato l'incontro, avrebbero meritato anche di vincere. Hanno dovuto però giocare non soltanto contro un buon Pisa, ma anche contro la sfortuna e le decisioni, che definire discutibili è poco, dell'arbitro Di Martino. Il fischietto della sezione di Teramo ha assegnato ai toscani un rigore per un fallo di Scavone su Marconi che, come hanno testimoniato subito le immagini su Dazn, probabilmente ha visto solo lui. Ne ha poi negato uno evidente (fatto testimoniato ancora dai replay su Dazn) ai neroverdi per un fallo di mani in area nerazzurra di Meroni.

TORTI ARBITRALI
Con l'arrivo di Domizzi sulla panca neroverde sembrava che fosse terminata la lunga serie di torti arbitrali subiti in questa stagione dai ramarri, che sono costati almeno una dozzina di punti al Pordenone di Attilio Tesser. Le decisioni di sabato prese da Di Martino hanno invece spazzato via la speranza che anche in questo caso, come sta succedendo per quella che era stata definita la maledizione del Teghil, la situazione sia definitivamente cambiata. «Un rigore assurdo», così ha giudicato Domizzi rivedendo l'intervento di Scavone su Marconi. «È stato bravo ha quindi sottolineato il tecnico - l'attaccante nerazzurro a indurre l'arbitro a prendere una simile decisione. Ammetto che non sia facile dirigere incontri così combattuti, ma proprio per questo è assolutamente necessario che anche in serie B venga introdotto quanto prima il Var». Il Var era presente sabato al Teghil, ma solo in forma di strumento per la formazione del corpo arbitrale, in vista del suo utilizzo che verrà adottato nel corso dei playoff e playout di questa stagione. Erano presenti il project leader Gianluca Rocchi e i suoi collaboratori, che non hanno potuto però intervenire. Il presidente Mauro Lovisa, in tribuna al Teghil, è apparso letteralmente infuriato.

MOSSA PREVISTA
Determinante ancora una volta per il Pordenone di Domizzi è stato Patrick Ciurria (un gol su rigore e un assist per consentire a Zammarini di far valere la vecchia legge dell'ex), schierato da Domizzi in qualità di centravanti, viste le assenze per infortunio o squalifica di una prima punta di ruolo. «In verità ha rivelato il mister , quella di Patrick al centro dell'attacco era una soluzione che avevo in mente di adottare già da qualche giorno, per liberarlo dagli obblighi di rientro in fase di non possesso. Le assenze di Musiolik e Butic hanno soltanto accelerato la trasformazione».

SALVEZZA PIÙ VICINA
Il punto incassato nel recupero con il Pisa avvicina ulteriormente i neroverdi all'obiettivo salvezza. I ramarri hanno raggiunto il Vicenza al tredicesimo posto a quota 41 e hanno quattro punti di vantaggio sull'Ascoli che occupa il sedicesimo posto in zona playout. I bianconeri, sedicesimi, a loro volta hanno cinque lunghezze di margine sul Cosenza, diciassettesimo. Se i punti di differenza a fine stagione regolare fra sedicesima e diciassettesima saranno più di quattro, sarà quest'ultima a retrocedere direttamente, senza nemmeno la disputa dei playout.

REGGIANA NEL MIRINO
I neroverdi torneranno in campo sabato al Mapei Stadium di Reggio Emilia (inizio alle 14). La Reggiana è diciottesima a quota 31. Ieri Stefani e compagni erano già al lavoro al De Marchi. Oggi avranno una giornata di riposo. Riprenderanno gli allenamenti domani, con inizio alle 15, per proseguire con sedute pomeridiane anche mercoledì e giovedì. Venerdì mattina sosterranno la seduta di rifinitura, per poi partire verso l'Emilia.