Sagra degli Osei, una figurina della prima metà degli anni '40 cambia la sua storia Foto

Domenica 11 Ottobre 2020 di Michelangelo Scarabellotto
Sagra degli Osei, una figurina della prima metà degli anni '40 cambia la sua storia
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SACILE - Appassionato della storia di Sacile e delle sue tradizioni, Pasquale Naclerio, studente magistrale in ingegneria elettronica e informatica curriculum elettronica, è da anni attratto dal fascino della Sagra dei osei: prima i manifesti e ora sta collaborando con la Pro Sacile per la realizzazione di un libro sull'arte della manifestazione canora. In questo suo impegno si è imbattuto in una nuova scoperta sulla Sagra dei osei che testimonia come essa abbia contagiato oltre che gli appassionati della natura anche le attività economiche. 


RICERCHE E SCOPERTE

«Nelle mie continue ricerche, ho rinvenuto un reperto inedito che cambia la narrazione fino ad oggi risaputa su come fosse percepita la Sagra a livello nazionale». Si tratta di una «piccola e umile figurina che raffigura la Sagra - spiega Naclerio -. Questa figurina è parte di una serie di 20-25 figurine sulle sagre e feste italiane, prodotta e distribuita come gadget dell'azienda Boro Talco Roberts di Firenze, della prima metà degli Anni 40 (la fonte è Scileili Taiariol che possiede la collezione del padre Andrea).

Lo scopo di questa serie - aggiunge - e di altre (monumenti e città italiane, favole, maschere, meraviglie del mondo, animali) era quello di fidelizzare i clienti attirando i bambini, un po' come le sorpresine nelle merendine contemporanee».

Questa scoperta secondo Pasquale ha una notevole rilevanza per quanto riguarda la storia della «nostra manifestazione canora. Infatti non solo testimonia che un'azienda decise di includere in una sua opera pubblicitaria la Sagra dei osei, accostandola a manifestazioni molto più importanti (Festa del Redentore di Venezia, Piedigrotta a Napoli, La Festa dei Ceri di Gubbio, La festa di San Nicola di Bari e molte altre). Ma l'aspetto più interessante - afferma Naclerio - è che visto che la figurina riporta la data del 2 settembre, mi fa ipotizzare che sia stata realizzata in prossimità del 1945, dal momento che è stata l'unica volta in cui la manifestazione canora si svolse quel giorno tra il 37 e il 50, periodo in cui si scelse di spostare la Sagra alla prima domenica di settembre».


LA DATAZIONE

L'importanza della sua datazione è rappresentata, secondo il giovane ricercatore, dal fatto che «testimonia come durante la fine del secondo conflitto mondiale, Sacile avesse per lo meno l'intenzione di fare la Sagra e che questo evento fosse percepito e conosciuto a livello nazione. Questo ritrovamento mi riporta a ciò che si sa del 1945 e della Sagra dei osei, come scritto da Maria Balliana nel libro Cronache Sacilesi 1900-1950 edito dalla Pro Sacile, l'allora comitato delle feste voleva organizzare concerti della banda cittadina e una sospensione del coprifuoco per i festeggiamenti. Non abbiamo con certezza assoluta se si svolse la manifestazione canora nel pieno della sua bellezza, ma la figurina ci dà una ulteriore testimonianza di quel periodo. E non possiamo non fare un parallelismo con l'edizione di quest'anno e come, nonostante la pandemia che ci ha colpiti, la Pro Sacile sia riuscita a realizzare la Sagra». Pasquale conclude la sua relazione sottolineando che sono stati questi i motivi per cui ha ritenuto fondamentale anticipare questa scoperta ai sacilesi che possono così riscoprire un piccolo frammento del loro passato e un nuovo elemento della storia di Sacile e della Sagra dei osei alla quale sono particolarmente attaccati, che nemmeno nel periodo della pandemia si è fermata.

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