Tempi lunghi per il ritorno delle Province in Fvg. La volontà di Fedriga frenata dai percorsi romani

Dopo l’annuncio del ministro Salvini si ragiona sulle tempistiche in regione

Lunedì 14 Agosto 2023 di Antonella Lanfrit
Tempi lunghi per il ritorno delle Province elettive in Fvg. La volontà di Fedriga frenata dai percorsi romani

A che punto è l’iter per la reintroduzione delle Province elettive in Friuli Venezia Giulia, dopo che il Consiglio regionale il 31 gennaio di quest’anno ha approvato a maggioranza (24 voti a favore e contro tutti i 15 della minoranza) il disegno di legge presentato dalla Giunta guidata da Massimiliano Fedriga? La domanda è tutt’altro che ferragostana, poiché a incaricarsi di rendere attuale la questione ieri è stato addirittura il vicepremier Matteo Salvini, che è si spinto fino a pensare una data per rinascita degli enti intermedi elettivi, il 2024, se il Parlamento riuscisse a dare prova di efficienza, come ha detto incontrando i sindaci della Versilia. Non è detto che il prossimo anno sia quello buono, ma anche fosse per il resto d’Italia, occorre capire come andrà al Friuli Venezia Giulia, perché le strade sono distinte.


VISTA DAL FRIULI VENEZIA GIULIA
«La proposta di legge approvata dal Consiglio regionale Fvg è discussione in commissione alla Camera», aggiornano tanto il presidente dell’Aula Mauro Bordin che da Roma il parlamentare di Fdi Emanuele Loperfido.

Il che significa che l’iter è avviato, ma è certamente lungo almeno tanto quanto ci impiega una norma ad avere la doppia lettura alla Camera e al Senato. Se poi ai tempi tecnici si somma qualche eventuale incaglio politico, la data risolutiva inevitabilmente si sposta più in là. «Contiamo che il via libera del Parlamento possa avvenire entro il 2024», considera fiducioso il leghista Bordin, ed è chiaro, quindi, che «l’attuazione della norma in Friuli Venezia Giulia non potrà avvenire prima del 2025».


IL NODO STATUTO
Il che, se tutto andasse per il verso giusto, vorrebbe dire che il secondo Governo Fedriga potrà dire di aver lasciato in eredità quelle Province elettive che l’ex presidente della Regione Debora Serracchiani aveva estromesso dallo Statuto di Autonomia nel 2014, con definitiva liquidazione nel 2017. Proprio in quello Statuto che devono essere reinserite in virtù del doppio passaggio parlamentare, poiché si tratta di modificare una norma di rango costituzionale, qual è per l’appunto il documento che attesta la Specialità del Friuli Venezia Giulia. Per le Regioni a Statuto ordinario questo problema non si pone. Basterà una norma nazionale che torni a contemplare gli enti intermedi, come prevede il disegno di legge attualmente in Senato che Salvini vorrebbe vedere legge per il 2024, demolendo così la legge Delrio che aveva declassato le Province a enti di secondo livello. Gli strumenti normativi all’esame del Parlamento sono quindi due, ma è evidente che la loro sorte è legata allo stesso filo: la volontà politica di riavere le Province elettive. Per la Lega non ci sono dubbi, la volontà non solo è ferrea, ma spinge anche sull’acceleratore. Convinti della bontà dell’ente ma un po’ più rilassati sulla tempistica appaio, invece, gli umori all’interno del partito di maggioranza nel centrodestra, cioè Fratelli d’Italia. «Riteniamo che sia una riforma utile, ma devono essere ben chiari gli obiettivi e le competenze che si debbono attribuire a questo ente», riflette infatti il deputato pordenonese Loperfido.


IL DOPPIO BINARIO
«Nei mesi scorsi a livello parlamentare abbiamo avuto un incontro di maggioranza per approfondire il tema – spiega - e tra settembre e ottobre prossimi proprio Fdi ha in programma iniziative sul territorio per illustrare ai cittadini il valore di questo ente intermedio». Tuttavia, precisa il deputato, «non intendiamo avere fretta: la volontà è di procedere, ma di fare le cose per bene, senza correre». Il che significa che potrebbe essere rallentato anche l’iter per la legge che riguarda le Province in Friuli Venezia Giulia? «No – risponde sicuro Loperfido –, la nostra va avanti, perché ci sono già le evidenze che nelle Regioni a Statuto Speciale le Province hanno una loro ragion d’essere». La norma del Friuli Venezia Giulia al 28 giugno è in discussione alla Camera in I Commissione Affari costituzionali, dove è stata assegnata in sede referente (cioè, il testo dovrà andare anche in Aula) il 17 marzo scorso. Questa commissione dovrà raccogliere anche il parere della V Commissione Bilancio e Tesoro. La relatrice è la deputata bresciana, e leghista, Simona Bordonali.

Ultimo aggiornamento: 15 Agosto, 11:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento