"Diplomificio", condannato a 5 anni il titolare della scuola Parini - Alfieri

Venerdì 29 Giugno 2018 di Cristina Antonutti
La scuola Parini oggi chiusa
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PORDENONE - L’Alfieri-Parini? Non era un “diplomificio” che truffava il ministero dell’Istruzione e riceveva indebite erogazioni destinate alle scuole paritarie dalla Regione Fvg. Una raffica di assoluzioni ha spazzato via il reato di truffa. Resta l’associazione per delinquere, ma per il Tribunale era strettamente familiare. Ieri il collegio presieduto dal giudice Eugenio Pergola (Rodolfo Piccin e Andrea Scoresolini a latere) ha assolto da tutte le accuse insegnanti e collaboratori dell’istituto.  In parte è stata assolta anche la famiglia Mungari, ma non per il reato associativo e il falso ideologico relativo ad annotazioni sui registri e documentazione scolastica ufficiale.
LE CONDANNE
A 5 anni di reclusione è stato condannato Pasquale Mungari, 67 anni, dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e, durante l’espiazione della pena, in stato di interdizione legale. Tre anni e sei mesi sono stati inflitti al figlio Michele Mungari (45) e alla moglie Teresa Carocuore (69), interdetti dai pubblici uffici per 5 anni. L’istituto Ansi Comitato di coordinamento provinciale di Roma è stato ritenuto responsabile dell’illecito amministrativo relativo all’associazione per delinquere: la sanzione è stata quantificata in 500 quote dell’importo di 330 euro ciascuna. «Le sentenze si appellano - è stato il commento dell’avvocato Maurizio Mazzarella, che difendeva la famiglia Mungari assieme ad Alessandro Magaraci - Siamo soddisfatti perchè sono cadute le accuse di truffa, adesso smantelleremo l’ipotesi associativa in appello».
LE ASSOLUZIONI
Sono stati ritenuti estranei alle accuse Daniela Zani, 76 anni, di Portogruaro (avvocati Gabriele Sansonetti e Rosella Deidda), Danilo Mungari (37) di Roma (Mazzarella), Federica Barbieri (39) di San Quirino (Valentina Arcidiacono), Claudia Andreazza (67) di Sacile (Diego Da Ros), Anna Maria Bonarrigo (70) di Cordenons (Fabrizio Leone), Giuseppe Sirianni (78) di Azzano (Rossana Rovere), Gianluca Stoico (43) di Fontanafredda (Massimo Tomè), Nevila Veloj (54) di Pordenone (Magaraci) e Massimo Vendruscolo (46) di Polcenigo (Quinto Ioncoli). Sono stati assolti per non aver commesso il fatto per l’associazione e il falso ideologico; perchè il fatto non sussiste per l’ipotesi di truffa legati ai diplomi facili, reato per il quale sono stati assolti anche gli unici tre condannati. Il fatto non sussiste nemmeno per le ipotesi di truffa contestate ai soli Pasquale e Danilo Mungari e Zani.
LA TENSIONE
Sei erano state le richieste di assoluzione da parte della Procura, a fronte di condanne per complessivi 22 anni di reclusione. A cominciare da Daniela Zani (indagata per errore in merito al suo coinvolgimento nell’Ansi), Danilo Mungari, dalla professoressa Claudia Andreazza che i suoi studenti avevano difeso convincendo il pm della sua dedizione all’insegnamento. Vittime del «sistema Mungari», pagati con «stipendi vergognosi», erano stati ritenuti gli insegnanti Gianluca Stoico, Nevila Velaj e Massimo Vendruscolo. Ieri la tensione in aula era altissima. Che la partita non si chiuderà in primo grado ne sono consapevoli i legali degli imputati per cui il pm Maria Grazia Zaina aveva chiesto la condanna: una volta lette le motivazioni potrebbe impugnare le assoluzioni. Sirianni, a suo tempo sottoposto a misura cautelare, è scoppiato a piangere. «Siamo soddisfatti - ha detto l’avvocato Rovere - ma consapevoli che non è finita». L’incubo è invece finito per i prof che lo stesso pm aveva ritenuto estranei alle accuse. Sollevata Daniela Zani. «La sua è stata una dolorosa vicenda processuale che l’ha duramente provata - ha detto i suoi legali, Sansonetti e Deidda - Esprime gratitudine e riconoscenza verso la magistratura, del cui sereno operato non ha mai dubitato».
Cristina Antonutti
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Ultimo aggiornamento: 08:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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