Arrivano le perizie sulla scuola: alcune aule a rischio terremoto

Venerdì 29 Novembre 2019 di Marco Agrusti
Centro studi, scuola a rischio terremoto
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PORDENONE Una segnalazione, protocollata in Regione e firmata dall’allora presidente dell’Uti del Noncello, Giuseppe Gaiarin. Due perizie svolte da professionisti. Una sentenza: l’edificio simbolo dell’istruzione pordenonese non risponde alle moderne norme antisismiche. Non c’è un pericolo statico (il palazzo resta in piedi se il terreno non si muove), ma in caso di terremoto il rischio è alto. E non si parlerebbe di una scossa di magnitudo “esagerata”, cioè superiore ai 6 gradi della scala Richter, ma anche di un movimento tellurico di energia inferiore. Eppure, anche quest’anno, la porzione dell’edificio più vecchia e fragile è popolata da circa 200 alunni, a cui vanno aggiunti quelli che usano le due palestre del piano terra.  Il tutto dopo che l’anno scorso, prima della fine della stagione scolastica, si era ricorsi all’alternanza scuola-lavoro per liberare almeno in parte le stanze ad elevato rischio sismico. Pordenone, Centro studi, facciata del grande edificio che dà su via Matteotti. Il “grande malato” tra i palazzi che ospitano gli studenti in città è nel dettaglio la porzione più a nord del complesso. Risale ai primi anni del Dopoguerra ed è anche visivamente diversa da quella più vicina a Cinemazero. Al piano rialzato trova posto una decina di classi dell’Isis Zanussi, mentre al piano terra ci sono due palestre, una utilizzata dallo stesso Isis e l’altra dal Leopardi Majorana. I rapporti inviati in Regione sono allarmanti: «È stata fatta presente una situazione grave - spiega oggi Giuseppe Gaiarin, ormai libero da cariche istituzionali - e i documenti che lo attestano sono ufficiali. L’indice di sismicità dell’edificio è spaventoso, servono interventi urgenti». La competenza è dell’Uti, oggi commissariata, e i primi interventi legati proprio alla messa in sicurezza dell’edificio inizieranno nel 2020. 
IL PERICOLO
È l’imprevedibilità dei terremoti, a spaventare. Tutti gli Enti, dalla Regione al Comune, hanno in mano le relazioni sulla tenuta sismica della porzione a nord del Centro studi. Eppure all’inizio dell’anno le lezioni sono iniziate regolarmente e circa 200 studenti siedono sui banchi ogni giorno. Questo perché, come spiega il dirigente scolastico dello Zanussi, Giovanni Dalla Torre, «l’equilibrio statico è buono». In poche parole, da fermo l’edificio non rischia di crollare. Ma in caso di sisma sono le norme vigenti a dire che ci sono diversi lavori di consolidamento da svolgere. «E devono partire quanto prima - aggiunge ancora Dalla Torre rivolgendo un appello accorato alle istituzioni che hanno in mano l’edilizia scolastica. Il Comune di Pordenone ha effettuato ulteriori indagini specifiche sull’edificio e i valori di tenuta antisismica sono quelli propri dei vecchi edifici della città». Gli stessi che l’università di Padova ha definito bisognosi di cure intensive per evitare brutte sorprese. Ogni giorno senza lavori, specialmente se si parla di scuole, sarà un giorno perso e rischioso. 
Marco Agrusti
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Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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