Passeggiate, ma quanti metri è la "prossimità"? Il prefetto chiarisce: massimo 500 metri

Giovedì 16 Aprile 2020 di Redazione
Passeggiate, ma quanti metri è la "prossimità"? Il prefetto chiarisce: massimo 500 metri
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PORDENONE - In ordine sparso, anche in provincia. Se a livello nazionale ogni Regione si sta muovendo per conto suo, consentendo o meno la riapertura di librerie e cartolerie ma soprattutto stabilendo diversi limiti per l’attività motoria in solitaria, la confusione regna anche tra i Comuni del Friuli Occidentale. Dopo la nuova ordinanza firmata dal presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga, c’è infatti chi ha stabilito in autonomia quale sia la distanza minima dalla propria abitazione entro la quale svolgere la passeggiata quotidiana e chi invece si affida solo al buon senso dei cittadini. L’altra differenza riguarda il mezzo utilizzato dagli Enti locali: l’ordinanza oppure una semplice comunicazione.
LA STRETTA
Il viaggio tocca i Comuni più grandi della provincia di Pordenone, e parte proprio dal capoluogo. In città il sindaco Alessandro Ciriani è stato chiaro sin dal primo momento dell’emergenza, cancellando i mercati all’aperto e chiudendo in anticipo anche i parchi pubblici. Stavolta ha affidato la decisione sulle passeggiate a una comunicazione, non a un’ordinanza: in città si può effettuare attività motoria all’aperto in solitaria entro 500 metri dalla propria abitazione. Lo ha chiarito anche l’assessore alla Sicurezza, Emanuele Loperfido, ed è questa l’indicazione ricevuta anche dalla polizia locale del capoluogo. Ma non c’è un documento che stabilisca. A Porcia, invece, si lavora a un’ordinanza: «Ci basiamo su una norma urbanistica - ha detto il sindaco Marco Sartini - che specifica la distanza della cosiddetta pertinenza, che è fissata in 500 metri dalla propria abitazione». Dal Municipio è partita una lettera indirizzata ai vertici regionali e si è in attesa di chiarimenti in tal senso. In provincia di Pordenone è stato il sindaco di Azzano Decimo, Marco Putto, a stabilire il limite più severo: sul territorio comunale, infatti, si può passeggiare o svolgere attività motoria in solitaria e vicino alla propria abitazione, ma non è possibile allontanarsi di più di 200 metri da casa. Il primo cittadino lo ha comunicato alla popolazione sui social network, ma non ha utilizzato lo strumento dell’ordinanza. Si tratta quindi sì di un limite, ma non basato su presupposti legalmente vincolanti. A Zoppola, invece, il sindaco Francesca Papais ha comunicato un limite flessbilie: si va dai 200 ai 500 metri dalla propria abitazione. E anche in questo caso sarà il buon senso (sia quello di chi esce, che quello di chi controlla) a determinare il confine tra una multa e un rimbrotto.
GLI ALTRI
A Sacile, il sindaco Carlo Spagnol ha preferito non aggiungere limiti riferiti alla distanza dalla propria abitazione: «Crediamo - ha detto però il primo cittadino - che il limite di 500 metri sia troppo lasco. Ci atteniamo al concetto di prossimità, intendendo la stretta vicinanza alla propria abitazione». Anche a Fiume Veneto si è scelto di affidare il calcolo della distanza massima per le passeggiare al buon senso dei cittadini, e lo stesso è avvenuto a Cordenons, cioè nel più grande comune dell’hinterland pordenonese. «Ma se si inizia a passeggiare a diverse centinaia di metri da casa - ha detto il sindaco Andrea Delle Vedove - non va assolutamente bene». «Non specificherei mai una distanza dalla propria abitazione», ha invece tagliato corto Antonio Di Bisceglie, primo cittadino di San Vito al Tagliamento. Una cosa, forse una sola, è chiara a tutti: l’ordinanza regionale impone di indossare la mascherina (o un altro mezzo per coprire bocca e naso) anche per la passeggiata. Sul resto la confusione regna sovrana.
IL CHIARIMENTO
Il prefetto di Pordenone, Maria Rosaria Maiorino, ha diffuso una circolare: le passeggiate si possono svolgere entro un massimo di 500 metri dall'abitazione. 
Ultimo aggiornamento: 18:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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