Grattacielo di 12 piani, l'assessore Amirante: «Voce ai contrari, ma il palazzo si farà»

"Crediamo che le opinioni siano state strumentalizzate da parte dell'opposizione"

Mercoledì 7 Dicembre 2022 di M.A.
Pordenone, il palazzo di 12 piani si farà
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PORDENONE - C'è chi ha parlato di palazzo congelato, chi di una scelta ponderata. Chi ci ha visto una frenata del Comune sul progetto urbanistico di via Molinari. I fatti sono questi: l'amministrazione ha acconsentito a far passare il tema in commissione - allegando la petizione popolare contro il progetto del palazzo di 12 piani - e a rinviare l'approvazione dell'ordine del giorno ad un prossimo consiglio comunale.
Ma il progetto si può ritenere davvero congelato. È una vittoria delle opposizioni o una mossa della maggioranza? A tutto campo, oggi, ne parla l'assessore all'Urbanistica Cristina Amirante.


Amirante, il grattacielo di via Molinari è congelato?
«Assolutamente no, è solo sospesa la discussione in aula, che avverrà in una delle prossime sedute.

La maggioranza, compatta, ha fatto una scelta».


La spieghi...
«Ci siamo confrontati, volevamo evitare polemiche. Avremmo potuto far passare l'ordine del giorno, avevamo i numeri. Nonostante questo abbiamo preso una decisione: vogliamo incontrare i cittadini e spiegare loro il progetto. Voglio però precisare il dato più importante: il palazzo si farà».


Ai cittadini, quindi, cosa direte?
«Il sindaco su questo punto è d'accordo: incontreremo probabilmente i primi firmatari della petizione, che conta poco più di 300 firme e non 500. Spiegheremo loro, dati alla mano, in cosa consisterà il progetto.
Fino ad ora crediamo che le opinioni siano state strumentalizzate da parte dell'opposizione. E a protestare sono anche persone che non sono residenti in via Molinari».


Quando è anta la contrarietà alla realizzazione del grattacielo?
«Abbiamo reso noto il progetto a luglio e da allora al Comune è arrivata una sola mail. Non una di più. Se io, che sono assessore all'Urbanistica, comunico l'istituzione di un senso unico, vengo immediatamente bombardata dalle mail con richieste e proteste».


Perché non incontrare i residenti prima di andare avanti con la programmazione del piano?
«Non potevamo ledere il diritto del privato di andare avanti con la sua iniziativa. Potevamo anche chiudere la commissione e invece non lo abbiamo fatto. E poi, se qualcuno avesse chiesto prima un incontro, se ne sarebbe anche parlato».


Nessuno si era fatto avanti prima?
«Nessuno».


Torniamo al grattacielo in sé. È davvero così impattante?
«Vorrei tornare a un dato, molto importante. Nel 2016, con i voti favorevoli dei consiglieri Salvador e Conficoni, venne approvata una norma che consentirebbe la realizzazione immediata di un cubo da otto piani, a cinque metri dal confine del perimetro».


Sta dicendo che sarà meglio il grattacielo?
«Voglio aggiungere un paio di dettagli sul palazzo di via Molinari. Primo, è vero che sarà più alto, cioè che avrà dodici piani effettivi. È però altrettanto vero il fatto che andremo a realizzare il tutto a una distanza di 30 metri dai giardini delle abitazioni e a 25 metri dal condominio di via Marco Polo. Tra il confine del nuovo lotto e lo stesso condominio, poi, ci sarà un giardino che come prescrizione avrà la piantumazione di alberi ad alto fusto. In più si aggiungerà un giardino terrazzato sulla superficie del parcheggio di due piani. Una fascia verde per mitigare».


Dicono che Pordenone non ha bisogno di nuove case...
«Io di appartamenti sfitti non ne vedo così tanti. Anzi, c'è fame di abitazioni, ma non vogliamo consumare una porzione ulteriore di suolo. La città è in crescita demografica e i nostri progetti di housing sociale dimostrano che stiamo pensando anche alle persone meno abbienti. Il capoluogo sta cercando nuove case, è un dato di fatto».
 

Ultimo aggiornamento: 16:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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