Ticket scaduto, multa sbagliata. Avvocato fa causa al Comune: «Sono stufo di questi soprusi»

Mercoledì 6 Dicembre 2023 di Cristina Antonutti
L'avvocato Sergio Gerin

PORDENONE - Una sanzione da 18,20 euro per un ticket scaduto da 25 minuti sugli stalli blu di viale Cossetti ha scatenato un braccio di ferro tra il Comune di Pordenone e l'avvocato Sergio Gerin. Sulla contestazione datata 12 ottobre il legale non ha nulla da ridire. Anzi. È sulla giustificazione che si è impuntato. Sul tagliando rilasciato dall'accertatore si legge "non contestata immediatamente per assenza del trasgressore". «Eh no - sbotta Gerin - Io ero lì, mi ha persino consegnato il tagliando. Sono stufo dei piccoli soprusi delle istituzioni pubbliche, stavolta non lascio correre».

Al Comune ha scritto una lunga missiva chiedendo l'annullamento della sanzione in autotutela. La risposta del Nucleo Polizia amministrativa non si è fatto attendere: l'accertamento va considerato corretto perché l'automobilista si è «allontanato repentinamente», tanto che «non c'è stato tempo di contestare la violazione verbalmente o di chiedere i documenti per la redazione del verbale».

LA CONTESTAZIONE
Gerin è un fiume in piena. E nella replica, poche righe, ribatte che l'addetto al controllo delle soste stava ancora digitando i dati dell'auto sull'apparecchio quando è andato a ritirare la macchina. «Mi ha chiesto se la vettura fosse di mia proprietà e, alla mia risposta affermativa, ha stampato l'avviso di violazione che è uscito dal marchingegno e me lo ha consegnato in mano. Non mi resta altro che agire in sede civile e penale per le illegittimità delle condotte poste in essere dal pubblico ufficiale». E poco importa se l'azione civile avrà costi esorbitanti rispetto ai 18,20 euro contestati se paghi entro cinque giorni.

QUESTIONE DI PRINCIPIO
Il legale ne fa una questione di principio. «Ogni giorno - spiega - pago oltre 15 euro per parcheggiare sotto il mio studio legale. Quel giorno avevo pagato fino alle 9.30. Poi ho prolungato fino alle 10.51. Stavo uscendo dallo studio e ho ricevuto una telefonata sul fisso durata circa 15 minuti. Quando sono sceso l'ausiliaria del traffico era davanti alla mia auto con un apparecchio in mano. Mi sono avvicinato e le detto: "Sono qui". Mi ha chiesto se l'auto fosse mia, ha continuato a digitare sull'apparecchio che aveva in mano e poi, alle 11.14, ha schiacciato un pulsante facendo uscire il biglietto con l'avviso di violazione che mi ha consegnato in mano». Mentre si allontanava sui è accorto che alla voce "non contestato per" era stato scritto "non contestata immediatamente per assenza del trasgressore". «Circostanza falsa, io ero presente, mi ha anche chiesto se la vettura fosse di mia proprietà. Come statuito dalla Cassazione gli ausiliari del traffico hanno il potere/dovere di contestare immediatamente al trasgressore le violazioni che ineriscono alle loro funzioni di controllo delle aree di parcheggio e di sosta. Altrimenti il futuro verbale di accertamento è nullo per mancata contestazione immediata al trasgressore della violazione come disposto dal Codice della strada». Da qui la decisione di agire sia in via penale, con una denuncia per falso in atto pubblico, sia in sede civile.
 

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