Stroncato dal male in pochi mesi, addio a Moreno: storico segretario di redazione de "Il Popolo"

Domenica 12 Giugno 2022 di Pierpaolo Simonato
Moreno De Filippi

PORDENONE - Solare, preciso, puntuale. E con una grande passione mai sopita nel tempo: il calcio. Moreno De Filippi, classe 1959, per otto lustri prezioso segretario di redazione del settimanale diocesano Il Popolo, se n'è andato in punta di piedi.
Aveva 63 anni. E nemmeno gli ultimi mesi difficili, passati dentro e fuori dall'ospedale (per un tumore giunto allo stadio terminale), erano riusciti a spegnere il suo sorriso, caldo e contagioso. Fino all'ultimo giorno, dal letto ha cercato di fare coraggio a chi gli stava vicino, ricordando a tutti con la sua testimonianza che anche la peggiore delle malattie si può affrontare con coraggio, forza d'animo e dignità.
Non si era mai sposato. Lascia la madre Anna, ottantacinquenne, il fratello Claudio e la nipote Debora. Lascia soprattutto un grande ricordo di sè, come può ben testimoniare l'uomo che lo assunse al Popolo: Tomaso Boer. «Per me era come un figlio - racconta -. Arrivò nella nostra sede di piazza Costantini nel 1974, quando aveva soltanto 15 anni, cercando lavoro. Quel ragazzo così umile e serio, che dimostrava una maturità ben superiore alla sua età, mi colpì subito». Ai tempi Boer era il caporedattore e amministratore del settimanale. «Lo assunsi come fattorino - va avanti -, con l'incarico di portare le buste fuorisacco in stazione». L'apprendistato durò solo pochi giorni. «Capii in fretta che Moreno era proprio la persona che ci serviva per seguire le pratiche degli abbonamenti, decisive in una pubblicazione come la nostra, ricevere gli ospiti, gestire gli appuntamenti e tenere in ordine l'archivio fotografico - sorride -. Aveva doti organizzative innate e non si stancava mai. In più sorrideva sempre: chi veniva in redazione si sentiva accolto, compreso e capito. Posso dire di non averlo mai visto arrabbiato, e neppure nervoso, nonostante i suoi problemi di salute».
Fuori dal lavoro c'era il pallone, prima con una squadra giovanile di quartiere e poi con una amatoriale. E, appena poteva, ecco la beneamata Inter da seguire, in tv o dal vivo. Nel 2015 la pensione, dopo i 40 anni passati al Popolo. Poi spazio al volontariato, finché le forze glielo hanno permesso. Domani alle 19 nel Santuario cittadino delle Grazie sarà recitato il rosario. Martedì 14 giugno alle 15.30 la stessa chiesa ospiterà il rito funebre.
 

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 14:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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