«Se non paghi entro due giorni, mettiamo le tue foto sul web», 17enne vittima di estorsione sessuale

Mercoledì 21 Giugno 2023 di C.A.
«Se non paghi entro due giorni, mettiamo le tue foto sul web», 17enne vittima di estorsione sessuale

PORDENONE - Lo ha contattato su Instagram. Bella e seducente, lo ha convinto fare una videochiamata, poi l’incubo del ricatto.

La vittima dell’ennesimo caso di estorsione sessuale è un 17enne della provincia di Pordenone: «Se non paghi entro due giorni, mettiamo le tue fotografie sul web». Ma il ragazzo si è confidato con il papà, che lo ha portato nella più vicina caserma dei carabinieri per sporgere denuncia. Ieri un 25enne di Firenze, Alain Kouko, è stato processato per l’ipotesi di tentata estorsione nell’udienza preliminare del gup Monica Biasutti (pm Marco Faion). Il rito abbreviato a cui è stata ammessa la difesa gli ha permesso di ottenere uno sconto di pena di un terzo sulla pena finale che è stata di 1 anno e 400 euro di multa. L’imputato ha aperti altri sette procedimenti simili e per un precedente episodio estorsivo è stato condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione.


La vicenda

Tutto nasce su Instagram. La ragazza lo contatta. Comincia la videochiamata, ma il 17enne non si accorge che l’interlocutrice lo sta filmando. Lei lo induce a spogliarsi, poi tutto si interrompe e cominciano ad arrivare messaggi minatori: «Se non paghi le tue immagini finiranno sui social». Per bloccare la diffusione del video viene chiesto un acconto di 500 euro, poi altri 2.800 euro da saldare nel giro di due giorni. Disperato, il 17enne trova il coraggio di parlarne con il padre, che lo porta subito dai carabinieri, perché ha capito che se non paga le immagini non verranno mai diffuse, altrimenti i ricattatori non avranno più alcun oggetto di scambio.

Le indagini

Gli accertamenti degli investigatori hanno come punto di partenza una carta PostePay e un codice Pin, ovvero le indicazioni fornite per versare il denaro. È una carta che porta a Kouko. Fermato in aeroporto a Firenze, mentre rientrava da un viaggio a Parigi, il giovane viene trovato in possesso delle credenziali della carta PostePay in cui dovevano arrivare i soldi chiesti al 17enne della provincia di Pordenone.

Il fenomeno

I casi di estorsione a sfondo sessuale sono in aumento anche nel Pordenonese. La Procura sta gestendo numerosi fascicoli processuali, a conferma che la trappola sul web è sempre tesa. Si chiamano sex extortion e ha due tipologie: una tipicamente domestica, che vede protagoniste coppie che si separano, con uno dei partner che diffonde sul web immagini intime dell’ex per pura ripicca; l’altra riguarda invece persone che non si conoscono e che entrano in contatto occasionalmente attraverso i social. Gli adescatori avvicinano le loro vittime con frasi e battute normali, una volta carpita la fiducia delle vittime, fingendo addirittura di aver instaurato un legame sentimentale, tendono l’esca. Non appena il legame si fa più intimo, l’estorsione invita la vittima a mandargli foto o video che lo ritraggono in atteggiamenti ambigui, pose sexy o in situazioni equivoche. Sono queste immagini che fanno credere all’adescatore di avere il coltello dalla parte del manico e di poter chiedere denaro. In realtà, nel momento in cui la vittima si sottrae ai ricatti e denuncia, per l’estorsore viene a mancare ogni possibilità di trattativa.

Ultimo aggiornamento: 07:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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