Tribunale in ginocchio tra concorsi deserti e pensionamenti: appello ai politici per arginare il fenomeno

Sabato 25 Marzo 2023 di Cristina Antonutti
Tribunale Pordenone

PORDENONE - La giustizia? Nonostante la cronica carenza di organico, che in alcune aree tocca persino il 60 e oltre per cento, il Tribunale di Pordenone è all'ottavo posto per efficienza. L'obiettivo Pnrr è raggiunto: -19% di pendenze, -49,8% di arretrato ultratriennale (restano 63 fascicoli legati a eredità o esecuzioni immobiliari). Nel Distretto di Trieste nessuno ha fatto meglio. Eppure il presidente Lanfranco Maria Tenaglia è preoccupatissimo. Mancano tre giudici su 21 e per la prima volta nessun candidato si è affacciato per coprire i due posti messi a concorso. Non c'è stata alcuna domanda di trasferimento. Il giudice di pace, otto in organico, conta su due effettivi. La scopertura è del 75% e «per la prima volta in Italia - afferma il presidente - ho dovuto applicare magistrati onorari». Gli amministrativi? Ancora peggio.

Dal 1. agosto, quando scatteranno ulteriori pensionamenti, Tenaglia si prefigura una situazione «drammatica». A Nordest i laureati non guardano ai posti pubblici e chi prima arrivava dal Sud non viene più a Nordest, ma cerca di restare nelle proprie regioni, perché qui il costo della vita è troppo alto. E un esempio è la scopertura del quasi 70% del personale dell'area Pnrr: 19 posti vacanti su 29. Oppure il concorso per cinque cancellieri andato deserto e il personale che transita all'Inps o all'Agenzia delle entrate perché ha retribuzioni più vantaggiose. Tenaglia, oltre alla «diagnosi», per invertire la rotta indica anche la «cura»: «Serve un intervento della politica».


L'APPELLO
Ai politici fa sapere che la scopertura del personale amministrativo sta raggiungendo percentuali insopportabili, passerà al 38,6 per il personale stabile, verrà decapitata la catena di comando, cioè i funzionari al civile, al penale e al gip/gup. E il personale Pnrr toccherà il 70% di scopertura. «È necessario - spiega - che chi deve decidere e chi ha la responsabilità di decidere, quindi la politica, il ministero della Giustizia, il Parlamento e la Regione si facciano carico di questo problema. È un fenomeno che non riguarda soltanto Pordenone, ma tutto il distretto di Trieste e del Veneto, soprattutto Orientale. Non c'è domanda di posti pubblici». Chiede che si mettano in campo interventi legislativi per evitare che da qui a tre anni la situazione sia ancora più grave. «Ci vogliono norme nuove relative ai concorsi e agli incentivi per chi viene a lavorare nel settore giustizia in questo territorio. Penso, ad esempio, agli obblighi di destinazione una volta vinto il concorso: se c'è scopertura, i candidati devono scegliere il Friuli».


LA REGIONE
Secondo il presidente del Tribunale, anche una Regione a statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia può dare un contributo importante. «Credo che in periodo di campagna elettorale i candidati alla presidenza debbano avere contezza di questa situazione - afferma affiancato dal presidente dell'Ordine degli avvocati, Igor Visentin, e dalla dirigente amministrativa Daniela Ciancio -. La Regione può fare molto per l'incentivazione, ad esempio prevedere meccanismi per il personale della giustizia che ha scelto il Fvg affinché abbia canali preferenziali per il pagamento degli affitti. È il momento di rendere norma legislativa regionale quello che attualmente è soltanto un protocollo tra Regione e ministero della Giustizia, per far sì che una quota di vincitori di concorsi regionali venga destinata per un periodo di anni, e non solo su base volontaria, negli uffici giudiziari». E in tal senso ai politici e ai candidati presidenti ricorda che l'amministrazione della giustizia rientra «pienamente nel meccanismo di crescita sociale, economica e industriale di una regione. Se funziona la giustizia, cresce tutto il resto».

Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 17:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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