Non si presenta al Museo: il direttore Chalvien stroncato da un malore in casa a 59 anni

Venerdì 29 Ottobre 2021 di Lara Zani
Umberto Chalvien, il direttore del museo civico di Pordenone

PORDENONE - Oltre quindici anni alla guida del Museo civico di scienze naturali e poi, pochi mesi fa, anche l'avventura politica, che lo aveva portato a candidarsi nelle file della lista civica Pordenone Cambia, a sostegno del sindaco Alessandro Ciriani, con il suo importante contributo di idee per il futuro del Museo. Idee che anche nei giorni scorsi, pur senza aver conquistato un seggio in Consiglio comunale, aveva continuato a discutere e a portare avanti e che ora, inaspettatamente, sono diventate una sorta di eredità di Umberto Chalvien per il suo Museo. Lui, che da oltre quindici anni ne era il responsabile, se n'è andato improvvisamente ieri mattina, 28 ottobre, a 59 anni.

L'ALLARME
Sono stati proprio i dipendenti del Museo a preoccuparsi quando non lo hanno visto arrivare al lavoro e non sono riusciti a rintracciarlo neanche al telefono. I vigili del fuoco, entrati nella sua abitazione a Borgomeduna, lo hanno trovato morto sul divano, davanti al televisore ancora acceso, probabilmente ucciso da un malore che non gli ha lasciato nemmeno il tempo di chiedere aiuto.

Nato a Cagliari nel febbraio del 1962, Chalvin si era laureato in Scienze naturali a Trieste, dove tuttora risiede il fratello. Prima di vincere il concorso per il posto a tempo indeterminato di conservatore del Museo civico di Storia naturale di Pordenone, nel 2005, aveva lavorato come guida naturalistica nelle riserve naturali di Marano Lagunare e Valle Cavanata, aveva insegnato, svolto consulenze e in campo ambientale e collaborato, dal 1990, con il Museo civico di Storia naturale di Trieste. Fino al 2005 appunto, quando era approdato a Pordenone e il Museo di via della Motta era diventato un po' la sua creatura e la sua casa, al punto che non aveva rinunciato a essere presente nemmeno nei 30 giorni di aspettativa che aveva dovuto prendere durante la campagna elettorale.

IL SINDACO
La sua scomparsa ci ha lasciato sconvolti commenta il sindaco -: fino al giorno prima abbiamo discusso con lui, assieme anche all'assessore alla Cultura Alberto Parigi, le sue idee per il futuro del Museo. E lo ricorda innanzitutto come una persona di cuore e molto capace, che parlava poco ma sapeva avere anche una carica quasi goliardica nei momenti conviviali, in compagnia. Era stato così anche una settimana fa, in quella che sarebbe stata l'ultima serata con la squadra di Pordenone Cambia. E del suo sorriso parla anche il coordinatore della lista civica, Massimo Drigo: Un sorriso sincero ricorda che era quasi un toccasana. Una persona sempre propositiva e con tante idee e iniziative da sviluppare per il Museo, facendo sempre il massimo con le risorse a disposizione. Neppure la discesa in campo in politica lo aveva tenuto lontano dal Museo: Nei trenta giorni di aspettativa che aveva dovuto obbligatoriamente prendere prima del voto racconta ancora il sindaco era comunque sempre al Museo. Lo considerava una sua creatura e i dipendenti erano una famiglia, gli volevano bene perché era una persona di grande umiltà: pur avendo un ruolo apicale, si comportava allo stesso modo con tutti, dai visitatori all'ospite importante. La sua sala preferita, fra quelle del Museo, era quella dei minerali, una delle più difficili per chi non abbia conoscenze specifiche, ma della quale sapeva far apprezzare i pezzi esposti, illustrandone le caratteristiche e il valore. Umberto Chalvien conclude il primo cittadino ha dato un contributo importante alla stesura del programma amministrativo della nostra coalizione.
 

Ultimo aggiornamento: 30 Ottobre, 09:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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