PORDENONE - Il Friuli Venezia Giulia è in zona bianca e ci resterà. Il coprifuoco non c’è più, la maggior parte delle attività ha riaperto, comprese le sale giochi, le piscine al chiuso, i circoli culturali e i parchi a tema. Ma il lavoro ai fianchi del Governo portato avanti dal presidente del Fvg Massimiliano Fedriga non è finito. Ci sono ancora tre temi da affrontare, a partire dalla settimana che inizierà oggi: la progressiva riapertura delle discoteche (si intende in questo caso la possibilità di ballare, oggi negata dai protocolli stilati da Governo e Comitato tecnico-scientifico), l’abolizione del tampone al rientro in Italia (solo per i vaccinati) in anticipo rispetto all’entrata in funzione del green pass europeo e infine la rimozione dei limiti alle tavolate nei ristoranti e nei bar al chiuso.
IL CALENDARIO
La stagione delle riaperture non si esaurirà con l’ingresso del Fvg in zona bianca e con la mediazione raggiunta sul limite massimo di posti a tavola al ristorante. Ci sono altri settori da far respirare, come quello del divertimento notturno e quello del turismo, fortemente legato alla possibilità di spostarsi liberamente all’interno dell’Unione europea anche prima di luglio. «Abbiamo chiesto al Governo di proseguire con il tavolo tecnico - ha detto Fedriga - perché penso sia utile sia ai territori che al governo nazionale per andare, con il miglioramento della pandemia, ad alleggerire le possibili misure sempre con il vaglio scientifico. Sono tavoli molto agili che riescono anche a fornire soluzioni in modo molto rapido. Penso che attraverso il confronto si possano risolvere anche criticità in poco tempo e in modo costruttivo». Una criticità è sicuramente legata al divieto di ballo nelle discoteche. Già in settimana Fedriga sarà al lavoro con le altre Regioni per accelerare la stesura dei protocolli almeno per le zone bianche. «Con la riapertura, anche se limitata alla ristorazione e al servizio bar, abbiamo voluto dare un primo segnale. Ma in sicurezza si deve progredire», ha ribadito il presidente regionale. Il binario su cui ci si vorrebbe muovere è quello del green pass, simile cioè a quello che ha permesso la ripartenza dei ricevimenti di nozze: si entrerà in discoteca per ballare solo se vaccinati, tamponati oppure guariti dal Covid da non più di sei mesi. I controlli metteranno in difficoltà i gestori? Probabile, ma una via diversa non è ritenuta percorribile. L’obiettivo è quello di arrivare alla riapertura delle sale da ballo entro luglio.
VIAGGI E RISTORAZIONE
Per quanto riguarda l’obbligo di tampone (anche per i vaccinati) al rientro in Italia dai Paesi dell’Ue, si cercherà invece di bruciare le tappe. «Non ha senso che un cittadino immunizzato, che tra poco godrà del green pass europeo, debba ancora presentare un tampone negativo al rientro in regione».