Il Friuli Venezia Giulia vive il suo secondo giorno consecutivo con più di mille contagi in 24 ore.
I DATI
I numeri sono in possesso del professor Pierlanfranco D’Agaro, coordinatore del team che in Friuli Venezia Giulia va a caccia di varianti, e sono stati già trasmessi all’Istituto superiore di sanità. La variante “gemella” della già contagiosa Omicron, che si stima abbia una trasmissibilità del 30 per cento superiore, è presente al 50 per cento in Friuli Venezia Giulia. Una crescita esponenziale anche a scapito dell’Omicron “originale”. «Ma l’aumento - ha spiegato D’Agaro - è in linea con quanto visto per Omicron uno. Inoltre non si segnalano casi di reinfezione con le due varianti “gemelle”.
LA CONFERENZA
Nonostante la crescita dei casi, ieri il presidente del Fvg Massimiliano Fedriga ha chiesto al governo il “liberi tutti” entro Pasqua. «Guardare al futuro, senza abbassare la guardia - ha detto -. Dobbiamo procedere verso la normalizzazione: proprio per questo, le Regioni hanno sottoposto al Governo una proposta di piano d’azione in vista del prossimo provvedimento che dovrà regolamentare la transizione dopo la cessazione dello stato di emergenza, con l’obiettivo che, ove le condizioni epidemiologiche lo permettano, si possa già ipotizzare l’abbandono delle restrizioni entro Pasqua. «La stratificazione di provvedimenti relativi alle misure di contrasto all’emergenza ha dato vita ad una serie di norme di difficile lettura e talvolta anche contraddittorie. Ora - ha concluso Fedriga - è necessario un processo di semplificazione dei provvedimenti che faciliti l’attuazione delle misure procedendo verso un percorso del superamento delle stesse». Per il la Conferenza delle Regioni sono «molti i temi che vanno affrontati: dai Dpi (mascherine) all’uso della certificazione verde, dalla sorveglianza scolastica al contact tracing, fino alla revisione degli indicatori di monitoraggio».