Il report che spazza i dubbi: in Fvg da inizio anno nessun morto con la doppia dose di vaccino

Venerdì 9 Luglio 2021 di Marco Agrusti
Una Terapia intensiva dedicata al Covid

Sull’argomento, il sistema di sorveglianza che diffonde il dato quotidiano dei contagi e più in generale sulla pandemia, non si è mai espresso.

L’analisi, quindi, è figlia di una ricerca condotta direttamente con le tre Aziende sanitarie e con il coordinamento delle residenze protette del Friuli Venezia Giulia. Il risultato è una sorta di “manifesto”, che può servire anche alla Regione stessa per dare nuova linfa alla campagna vaccinale. In regione, infatti, non è stato registrato nemmeno un decesso di una persona che in precedenza aveva ricevuto entrambe le dosi del vaccino. E si parla di tutti i sieri somministrati sul territorio: Pfizer, Moderna, AstraZeneca e il monodose Johnson&Johnson. 


IL RISULTATO


L’analisi non si riferisce solamente al momento attuale, caratterizzato da una mortalità bassissima dovuta (anche, ma non solo) al sensibile calo dei contagi sul territorio. La ricerca va a ritroso, spingendosi fino alla fase discendente della seconda ondata, cioè nel bel mezzo dell’inverno. Ebbene, in Friuli Venezia Giulia tra i vaccinati con la seconda dose non sono mai stati registrati decessi direttamente riconducibili agli effetti del Covid. Solo uno, è stato l’esempio-limite. Un anziano residente in casa di riposo a Cordenons era stato contagiato nonostante avesse già ricevuto il richiamo del siero di Pfizer, ed è deceduto dopo alcuni giorni. Le cause della morte, però, sono da ricondurre a un evento improvviso (molto probabilmente un problema cardiaco), e non al Coronavirus. Per questo, nel ricalcolo avvenuto alcune settimane fa, il caso è stato stralciato. 


LA SCANSIONE


Il 7 marzo il Friuli Venezia Giulia concludeva una settimana nella quale erano stati segnalati 69 decessi causati dal Covid. Allora era già iniziata la campagna di vaccinazione dedicata agli over 80. E la media d’età dei decessi era già scesa a 75-78 anni. Alcuni ultraottantenni sono scomparsi in regione dopo la prima dose del vaccino, ma nessuno ha subito le conseguenze fatali dopo aver effettuato anche il richiamo dopo 21 giorni. Gli altri anziani colpiti a morte dal Covid, invece, non avevano ricevuto nemmeno la prima dose del siero protettivo. 
Poi si è arrivati alla terza ondata, dove alla fine della settimana dell’11 aprile in regione erano stati calcolati 130 morti. In quel caso, dal momento che la campagna di immunizzazione era iniziata anche per gli over 70, l’età media dei pazienti deceduti era già scesa a 72-74 anni. Questo perché il siero utilizzato era quello di AstraZeneca, che prevede un richiamo a circa tre mesi di distanza. Ci sono stati dei decessi di persone immunizzate con la prima dose, ma ancora una volta nessun caso riconducibile a pazienti completamente protetti anche dal richiamo. È il dato che mancava a livello sistemico, e che può “funzionare” anche per immaginare il futuro a breve-medio termine della pandemia in regione.

Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 09:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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