Coronavirus e scuola, insegnanti a "lezione" da Ciriani: "Non demonizzare i bambini, non sono untori"

Giovedì 3 Settembre 2020 di Redazione
L'incontro telematico sulla scuola a Pordenone
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PORDENONE - Stavolta a lezione ci sono andati loro, gli insegnanti, convocati a “scuola di Covid” con due obiettivi descritti dal sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani: «Evitare la psicosi, perché i bambini che torneranno tra i banchi non dovranno essere trattati da appestati, e imparare le poche e semplici regole per prevenire e contrastare il contagio nelle classi». Quattrocento docenti, tutti collegati via streaming, e dall’altra parte - oltre al primo cittadino - gli esperti del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria. Si è svolto così, ieri mattina, l’incontro chiave per programmare il riavvio dell’anno scolastico in città. 

IL VERTICE
I sintomi da saper riconoscere, senza per questo ritenere che un semplice colpo di tosse possa essere assimilato al Covid. I percorsi all’uscita delle scuole e le procedure da adottare in classe, fino al caso più grave, cioè un bambino con una sospetta infezione da Coronavirus da “trattare”. Sono stati questi, i temi trattati ieri mattina nell’incontro telematico sul riavvio dell’anno scolastico. E sono stati chiariti anche i compiti, che dovranno essere ben compartimentati per evitare isterismi e confusione. «È stato chiarito - ha spiegato il sindaco Alessandro Ciriani - che spetterà solamente al Dipartimento di prevenzione, quindi all’Azienda sanitaria, la decisione sull’eventuale chiusura di una scuola per i casi sospetti o conclamati di Covid. Ogni situazione sarà valutata separatamente sulla base della gravità della stessa. In questa fase, per quanto possibile, dobbiamo evitare ogni forma di psicosi. I bambini non sono degli appestati e sarà sufficiente rispettare le distanze per riavviare l’anno scolastico in sicurezza. Spetterà ai docenti, una volta in classe, garantire l’adempimento degli obblighi elencati nei protocolli. Ma niente panico». Il caso che spaventa maggiormente è quello relativo a un bambino con sintomi riconducibili al Covid all’interno di una scuola: «È stato ulteriormente chiarito - ha detto Ciriani - che in quel caso l’alunno sarebbe spostato immediatamente in una stanza dedicata e successivamente sarebbero i genitori a doverlo andare a prendere a scuola per riportarlo a casa. Il vero controllo, però, dovrà essere effettuato a monte dalle famiglie stesse, che avranno il compito di misurare la temperatura dei propri figli e di contattare il medico di base in caso di sintomi. Attenzione, però, perché non sempre si è malati di Covid: nel caso di un semplice raffreddore, diagnosticato sempre da un professionista, non si dovrebbero scatenare scene di panico e le attività didattiche continuerebbero regolarmente. Abbiamo voluto illustrare tutte queste precauzioni ai docenti delle nostre scuole». All’incontro di ieri ha partecipato anche il consigliere regionale Alessandro Basso. 

GLI AVVISI
Il Comune in questi giorni sta preparando anche un video. Si tratterà di una sorta di vademecum che conterrà tutte le indicazioni utili relative alla sicurezza negli ambiti scolastici. Sarà diffuso attraverso diversi canali, in modo tale da raggiungere i genitori, i docenti e soprattutto i bambini e i ragazzi che si apprestano a tornare sui banchi a partire dal 16 settembre, data confermata anche ieri dalla Regione per il rientro a scuola. 
Sempre il sindaco Ciriani, ieri, ha confermato che il Comune è alla ricerca di spazi per allestire i seggi del referendum del 20 e 21 settembre. La soluzione preferita è quella della Fiera, ma in tal senso si attende una risposta definitiva da parte della Prefettura di Pordenone. 
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