Coronavirus, troppi contagi interni e turni infiniti: il personale medico è pronto allo sciopero

Giovedì 19 Novembre 2020 di Davide Lisetto
Un reparto Covid

PORDENONE - La dura vertenza sulla situazione del personale sanitario dell’Asfo legata alla pandemia finisce davanti al prefetto. Le organizzazioni sindacali degli operatori hanno infatti dichiarato lo stato di agitazione del personale inviando una lettera (nella quale si chiede anche un incontro di conciliazione con l’Azienda sanitaria) in Prefettura. Al centro della vertenza la grave carenza del personale che, in seguito all’incremento dei ricoveri Covid, ha portato alla riduzione e al taglio di una serie di servizi sanitari negli ospedali del territorio. «Se siamo arrivati a questo punto - sottolineano Gianluca Altavilla (Nursind), Pierluigi Benvenuto (Cgil), Bruno Romano (Uil) e Adelina Zanella (coordinatore Rsu) - è perché siamo costretti: abbiamo cercato il dialogo e in confronto istituzionale, ma non abbiamo ottenuto nulla, se non promesse e rinvii».
LE ACCUSE
«Dopo la prima ondata di pandemia terminata a maggio - sottolineano le sigle sindacali - l’Asfo non ha fatto nulla in merito all’istituzione di reparti di malattie infettive Covid 19, a fronte di una seconda fase prevista. Nei mesi estivi non è stato assunto personale a sufficienza dal concorso e non sono stati rinnovati i contratti a tempo determinato, nonostante le leggi che consentono la deroga sulle assunzioni. Adesso - continuano gli esponenti sindacali - il personale a tempo determinato è stato rinnovato fino a dicembre, anziché per un anno. Il piano assunzioni è insufficiente per le esigenze aziendali: 21 Oss assunti a termine non sono altro che le sostituzioni degli interinali». Per fare fronte alle pesanti necessità della pandemia e ripristinare le attività ordinarie (chiusura del pronto soccorso di Maniago, delle sale operatorie di Spilimbergo (con trasformazione di un reparto) e di parte di quelle di Pordenone e San Vito oltre alla riconversione di più reparti in aree Covid) serve l’assunzione di 200 addetti, 100 infermieri e 100 Oss. «La carenza cronica di personale è ormai insopportabile e insostenibile». Il sindacato chiede inoltre di prorogare l’avviso pubblico (in scadenza il 20 novembre) per l’assunzione di infermieri a tempo determinato. «Sarebbe opportuna la proroga - si precisa - in quanto il 26 novembre sono previste le lauree dei corsi universitari di Pordenone e Udine per 96 neo-infermieri. Risorse che potrebbero essere preziose in questo momento. Ci sono anche carenze organizzative che abbiamo segnalato più volte. Nonostante gli incontri - ribadiscono i rappresentanti degli operatori sanitari - nulla è stato fatto per permettere a ogni operatore di svolgere il proprio ruolo».
LA SICUREZZA
L’altro tema sottolineato nella lettera è legato all’aumento dei casi di contagio tra il personale.

Negli ultimi giorni i casi di infezione tra gli operatori dell’Asfo avrebbero superato le cento unità. «L’aumento delle infezioni - si sottolinea - tra il personale già carente ha comportato la mobilità selvaggia da altri reparti e servizi senza visita preventiva con medico competente». Sollevata anche la questione delle verifiche sui dispositivi di protezione individuale. «È preoccupante l’aumento dei contagi, basti pensare alla concentrazione di infezioni tra gli addetti nei presidi di Spilimbergo, Pordenone, San Vito e nei reparti Covid. Per questo chiediamo delle verifiche anche sulle mascherine Ffp2, si è notato che spesso non rispettano l’ergonomia e la perfetta adesione al volto. Oltre alla visita preventiva con tampone prima dell’assegnazione ai reparti Covid». Ultima, ma ritenuta non meno importante, la richiesta di una puntuale informazione a cadenza sulle modifiche organizzative aziendali. Diversi, dunque, i temi caldi che finiranno sul tavolo del prefetto Domenico Lione. Quanto al personale non è escluso che - se non ci saranno risposte - possa avviarsi verso un nuovo sciopero sanitario provinciale.

Ultimo aggiornamento: 08:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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