Coronavirus e ospedali da potenziare, il governo tentenna e il piano è fermo da giugno

Giovedì 10 Settembre 2020 di Marco Agrusti
In Fvg dovranno essere realizzate 55 terapie intensive in più
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TRIESTE - Il piano esiste dal 6 giugno, data dell’invio del protocollo dal ministero della Salute alla Regione. Il Fvg lo ha studiato, modellato e rispedito 15 giorni dopo. A luglio, invece, è arrivata l’approvazione da Roma. Ma oggi, a più di tre mesi dalla prima “lettera” del ministero, il progetto per potenziare gli ospedali (anche assumendo più personale) per intensificare la lotta al Covid e farsi trovare pronti a qualsiasi evenienza, è rimasto solo sulla carta. Il nodo sul quale il meccanismo si è inceppato, infatti, è quello delle competenze: non si capisce ancora quale debba essere il soggetto titolare dei vari lavori - tra i quali la creazione di nuove terapie intensive, il riassetto dei Pronto soccorso, l’assunzione di nuovo personale - e per questo si è perso tempo. La Regione è in attesa di una risposta da Roma, ma intanto l’autunno si avvicina. Una prima evoluzione la si potrebbe vedere già nelle prossime ore, con la possibile delega commissariale al presidente Fedriga: in quel modo sarebbe la Regione a decidere come e dove spendere i fondi ministeriali. 
I DETTAGLI
Anche l’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone avrà la sua quota di letti aggiuntivi in Terapia intensiva Covid. Saranno per la precisione otto (oltre ai 15 attuali). Sempre a Pordenone, secondo il programma, dovranno essere realizzati anche 18 posti di Terapia semintensiva. In totale, in Fvg dovranno essere realizzati altri 55 posti di Terapia intensiva, per un totale di 175 letti disponibili in futuro. I posti di subintensiva da realizzare saranno 85. Sono previsti 25 milioni di euro dallo Stato per aumentare di 55 posti letto la dotazione regionale delle terapie intensive, passando da 120 a 175, con un costo stimato di 10 milioni di euro; per convertire 85 posti di medicina per acuzie in posti letto di terapia semintensiva con un costo stimato di 11,4 milioni; per l’ammodernamento di 12 strutture di Pronto soccorso (separazione dei percorsi, aree dedicate all’assistenza di pazienti in attesa di diagnosi) il costo stimato è di 3,8 milioni di euro. Il piano prevede inoltre l’implementazione di mezzi per i trasferimenti tra strutture Covid-19, per dimissioni protette, per i trasporti inter-ospedalieri no Covid-19; acquisizione di personale sanitario e tecnico per la dotazione dei mezzi di soccorso (672.115,38 euro); acquisizione di personale sanitario (medici e infermieri) per l’incremento di posti letto (per il 2020 il calcolo dei costi è stato stimato su 3,5 mesi ed è pari a 2,8 milioni di euro, coperti da finanziamento ministeriale. Per il 2021 il finanziamento coprirà il 40% del costo); l’avvio di misure per il riconoscimento di incentivi al personale operante nei servizi dedicati alla gestione del Covid-19. Per il 2020 il costo per gli incentivi del personale regionale ammonta a complessivi 9 milioni. La dotazione di personale sanitario e tecnico necessario è pari a 5 dirigenti medici, 5 infermieri, 5 unità di personale Ota/Oss e 5 autisti. 
CASE DI RIPOSO
Ieri in terza commissione il vicepresidente Riccardi ha risposto alla Cgil in merito al futuro delle case di riposo e al nuovo regolamento atteso per fine anno. «Il problema è anche quello del governo di queste strutture - ha detto Riccardi - con particolare attenzione alle Rsa piccole e promiscue nelle quali tante prestazioni sono importate. È così che si è mosso il contagio. Dovremo definire una serie di prestazioni che devono diventare parte del patrimonio di una struttura. Non è più possibile una mediazione al ribasso».
Ultimo aggiornamento: 08:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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