Boom degli isolamenti in provincia: sono 180 le persone di nuovo in quarantena

Giovedì 30 Luglio 2020 di Redazione
La Protezione civile ha ricominciato a distribuire le borse della spesa alle persone isolate
PORDENONE - Trenta persone a Pordenone, venti a Maniago, diciassette a Pasiano e Azzano, dodici a Sacile, undici a Prata, sette nella piccola Pravisdomini. Sono i numeri degli isolamenti fiduciari in provincia. E non sono nemmeno tutti, ma solo quelli che incidono di più sulla popolazione residente nei vari comuni. Si tratta di persone entrate in contatto con pazienti positivi oppure - ed è la ragione dell’impennata degli ultimi giorni - di cittadini rientrati in provincia di Pordenone da Paesi considerati a rischio e soggetti alle misure restrittive varate nelle scorse settimane dal ministero della Salute. L’indice più alto, e allo stesso tempo il caso maggiormente rappresentativo in provincia è quello di Maniago, dove venti persone sono attualmente in quarantena fiduciaria: alcuni dopo il contatto con un residente positivo (l’unico del Comune) e altri perché reduci da viaggi nei Paesi dell’Est Europa. Ma ad ospitare persone costrette all’isolamento di 14 giorni sono ormai quasi tutti i Comuni della pianura, mentre lo stesso fenomeno è scomparso dalla montagna, dove la presenza di cittadini e lavoratori stranieri è molto più rada. 
LE CONSEGUENZE
Sono giorni di lavoro extra, questi, per il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale. Iniziano infatti ad arrivare sempre più chiamate da parte di cittadini che rientrano da territori soggetti alla quarantena. Anche durante l’isolamento domiciliare, il lavoro non diminuisce, perché si attiva il sistema di sorveglianza a distanza volto a monitorare le condizioni di salute delle persone che non possono lasciare la propria abitazione. In totale, in provincia di Pordenone oggi sono 184, e l’aumento è dovuto proprio ai rientri in Friuli Occidentale dopo viaggi all’estero. 
L’ASSISTENZA
L’aumento delle quarantene fiduciarie in provincia pone anche un secondo problema. Chi per decreto dell’Azienda sanitaria non può lasciare per alcun motivo il proprio domicilio, spesso ha bisogno di assistenza dedicata. Era accaduto già durante il lockdown, quando i vari Comuni della provincia di Pordenone avevano avviato una complessa macchina di aiuti per garantire i beni di prima necessità a chi non poteva spostarsi nemmeno per fare la spesa. Ed è proprio il caso dei cittadini colpiti dal decreto di isolamento fiduciario di 14 giorni. Per questo in provincia si è rimessa in moto la catena dei volontari della Protezione civile, con uomini e mezzi impiegati per portare assistenza nelle case. Accade ad esempio a Pordenone, dove ci sono trenta persone in isolamento. «Abbiamo riorganizzato la consegna delle borse della spesa - ha spiegato l’assessore Emanuele Loperfido - e dei farmaci più urgenti. Inoltre abbiamo implementato il servizio anche con il ritiro delle immondizie». 
Ultimo aggiornamento: 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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