Caro bollette: ci sono 40 milioni di aiuti, ma le imprese ne chiedono solo tredici

Martedì 1 Novembre 2022 di Antonella Lanfrit
Aiuti alle aziende per il caro bollette

PORDENONE - La Regione stanzia 40 milioni per le micro e piccole imprese che nel primo semestre hanno subito un rincaro della bolletta del 30% rispetto all'anno precedente e, alla chiusura del bando, le domande arrivate chiedono appena 13 milioni 178mila euro. L'avanzo è di quasi 27 milioni. Che saranno subito reimpiegati in altri bandi, ancora a favore delle imprese, e anche per supportare il fotovoltaico nelle aziende. Per la Regione l'importante resto non dice nulla sul raggiungimento dell'obiettivo, che secondo l'assessore alle Attività produttive Sergio Bini è «centrato», perché la finalità «principale era dare una risposta alle imprese colpite dal caro energia in tempi rapidi e senza eccessiva burocrazia».

I DUBBI
Per l'esponente del gruppo misto in Consiglio regionale Emanuele Zanon, espressione di Regione Futura, invece, «c'è da chiedersi che cosa non abbia funzionato, affinché la prossima volta la misura sia più incisiva.

Facendo un rapido calcolo ha proseguito Zanon -, il numero totale delle imprese richiedenti il bonus avrebbe dovuto superare abbondantemente le 20mila richieste. Dato che il bisogno delle attività economiche esiste concretamente, allora forse qualcosa nelle modalità di accesso alla misura non è andato nel verso giusto», ha ribadito Zanon. Non fa polemica, ma condivide la sostanza del ragionamento il neosegretario regionale del Pd, Renzo Liva: «In tempi come questi a noi non interessano le polemiche ma solo i risultati, cioè che le risorse stanziate vadano al più presto chi ne ha bisogno e diritto. Tralasciando grandeur e rinvii al futuro dell'assessore Bini, i numeri resi noti denunciano che qualcosa non ha funzionato nell'erogazione dei 40 milioni stanziati. Opportune, dunque, le richieste di chiarimento del consigliere Zanon».

RAPIDITÀ
La Regione nell'immediato richiama alla rapidità con cui le risorse stanziate da mille, 1.500 e 2.000 euro arriveranno nelle casse delle 12.234 imprese che hanno richiesto il contributo, l'85% delle quali con meno di 10 dipendenti. «Un altro dato importante ha sottolineato l'assessore Bini riguarda il fatto che oltre la metà dell'importo andrà ad attività legate al commercio, alla ristorazione e ai servizi alla persona». Sono informazioni, ha aggiunto l'assessore che «fanno comprendere come questa misura abbia intercettato i bisogni delle attività più in difficoltà: i negozi, le botteghe, i bar e i ristoranti che tengono vivi i nostri centri storici e che hanno bisogno di sostegno, ora più che mai. Resta comunque aperta la domanda: che si farà ora della congrua cifra rimasta da questo bando? Finirà tutta ancora nelle casse delle imprese, è in sintesi la risposta che giunge dall'assessorato, attraverso una nuova serie di bandi che si stanno studiando dopo aver visto l'esito di questo.

PISCINE E TERME
«Piscine e centri termali, già inseriti in questo bando, saranno oggetto di un provvedimento ad hoc data la gravità delle condizioni in cui versano ha dettagliato Bini -. Una nuova linea contributiva sarà inoltre dedicata a chi ancora ha subito rincari dell'energia». Nulla si sa però riguardo gli importi. Potrebbero essere maggiori rispetto a quelli del primo bando, ma in un contesto diverso e, quindi, salvaguardando il principio di equità. A questi fondi, ha proseguito Bini, da qui a fine anno si aggiungeranno i 5 milioni messi a disposizione dei Confidi per favorire l'accesso al credito delle imprese e i fondi per sostenere l'attivazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle imprese. Sin qui per questa finalità sono stati stanziati 2 milioni, ma fonti dell'assessorato assicurano che la cifra è destinata ad aumentare in maniera interessante, grazie all'apporto che daranno le risorse europee.

 

Ultimo aggiornamento: 2 Novembre, 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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