CLAUT - Non tutti gli animali domestici amano vivere rinchiusi tra le mura della propria abitazione. Ma non tutti vedono di buon grado lo spirito vagabondo degli animali, e c'è chi ritiene - ingiustamente - di avere diritto di vita e di morte su queste bestiole, posizionando illegalmente esche velenose con cui ucciderle. Comportamenti che da qualche anno sono giudicati dal Codice penale. Ed è quanto si crede sia successo per mano di ignoti, nell'ultimo periodo, nel centro di Claut: il sospetto è sorto a seguito della scomparsa nel nulla di alcuni gatti, e in particolare dopo che uno di essi è stato rinvenuto privo di vita. L'ipotesi più accreditata - non ancora confermata ufficialmente - è che ad ucciderlo sia stato proprio un boccone avvelenato abbandonato da qualche delinquente.
L'ALLARME
«Abbiamo avvisato la popolazione, in modo che tutti fossero consci del rischio per i propri animali, ma abbiamo deciso di compiere un passo in più, coinvolgendo non soltanto il personale della stazione forestale di Claut ed il suo comandante Bruno Del Tin, ma anche la squadra cinofila antiveleno di Belluno», ha raccontato Gionata Sturam, sindaco di Claut. Il team antiveleno ha dedicato una giornata intera ad una azione di bonifica, battendo a tappeto l'area del centro abitato alla ricerca di eventuali bocconi avvelenati. Le operazioni hanno però dato esito negativo: i cani delle forze dell'ordine non hanno fiutato nulla che potesse mettere a repentaglio la vita degli animali domestici clautani. «Condanniamo con fermezza questo tipo di azioni, e continueremo ad essere vigili per impedire che casi del genere si possano verificare nuovamente», ha assicurato il sindaco.
CANI ANTIVELENO
L'uso illegale di esche velenose, a maggior ragione in un territorio di interesse naturalistico come quello di Claut, non è nocivo soltanto per le specie animali domestiche, ma anche per gli animali selvatici.