Luca Pancotto, da un "cortivo" a un sogno chiamato montagna

Lunedì 24 Agosto 2020 di Roberto Ortolan
Ultima avventura: la riapertura dellantica osteria Crosetta sulla strada che porta al Cansiglio e a Tambre
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Il sogno di un bambino diventa realtà. E Luca Pancotto ridà vita alla montagna e alle sue produzioni, mantenendo vivo il filo delle tradizioni. «Un modo – ama dire l’imprenditore agricolo, allevatore, cuoco e sognatore di Fratta di  Caneva – di costruire un futuro diverso per le mie figlie, ma anche per tanti ragazzi. Una speranza che si può scommettere ancora sulla terra, sulla nostra terra...». Sospira Pancotto che, proprio in queste settimane, ha fatto l’ultima scommessa, acquistando l’antica osteria-ristorante “La Crosetta”, chiusa da anni. E un visionario Luca come quando da ragazzino, con il numero 3 sulle spalle, correva lungo la fascia per emulare Cabrini. 
 
Il sinistro sapeva calibrare traversoni precisi ma la sua testa già cavalcava su altre fasce, lungo il solco segnato da un aratro. E con tenacia lo ha seguito quel solco, quasi fosse ancora al volante di un vecchio trattore. Ora quel sogno vive grazie al Cortivo Pancotto e alla Malga Fossa di Sarone. Due sue creature che sono diventate il vanto di una terra e con le quali si è ritaglkiato uno spicchio di cielo. Luca, con la la moglie Sonia (e ora delle figlie), è diventato un cuoco da premio. «Punto sui prodotti genuini e di qualità di questa montagna – si schernisce – che assemblo con creatività e rispettando le tradizioni».

VISIONARIO
Per anni Pancotto ha cercato sponde per far decollare l’allevamento nella Malga Fossa di Sarone. Tante promesse, a parole, mae è sempre rimasto solo. Sospira ancora l’imprenditore – cuoco. Non parla ma ricorda gli anni difficili. Ma quei giorni sono lontani è la malga è diventata un gioiello che crea redditto e che è invidiata da mezza Italia. «La continua ricerca – attacca Luca che, come un filosofo, fissa la montagna descritta dall’amico Mauro Corona - mi ha portato a questi risultati. Il motore? La passione e un po’ di lucida follia, unite alla capacità di trasformare i sogni in numeri. Ricordo un vecchio trattore, una vitella, un campo e l’appoggio di Sonia. Il frutto della terra, il raccolto che aveva esaltato la semina. Il sudore della fronte e la fatica. Materie prime che finivano nel piatto, dandogli gusto e sapori che esaltavano il palato. Sì un piatto preparato con i prodotti che hai fatto crescere tu ha un sapore diverso. Più pieno e gustoso. Sì così si possono regalare emozioni».
LA STORIA
Luca Pancotto, con il diploma di geometra in tasca, inizia a lavorare in una ditta edile di Sacile. Ma quell’impiego gli sta stretto. Lui ama gli spazi verdi, gli orizzonti infiniti. Poi conosce Sonia Della Libera, ragioniera. Lei lavora da un commercialista. È il 2005/2006. Un colpo di fulmine. Non solo perché sboccia l’amore, ma perché hanno gli stessi sogni, le stesse passioni e la stessa voglia di terra. Nel 2006 aprono l’Agriturismo Cortivo Pancotto a Fratta di Caneva, che nel 2018 ottiene i cinque girasoli, il massimo riconoscimento del settore, quasi fosse un Van Gogh del turismo slow. Sempre nel 2018 il Cortivo Pancotto è riconosciuto miglior cucina contadina d’Italia, grazie ai piatti sapientemente preparati da Luca e Sonia. «Per noi il lavoro è ricerca – spiega Luca – perché vogliamo svelare il cibo, portare al palato ciò che nasconde. Il suo intimo contatto con la terra che l’ho ha fatto crescere».
VULCANO DI IDEE
Dal 2011 l’azienda Cortivo Pancotto prende in gestione la malga Fossa di Sarone, salvandola dal degrado e dall’abbandono. E Luca la immagina come una grande famiglia - azienda da trasformare in un laboratorio di idee, di prodotti e di piatti. Ma ciò che accade è incredibile. La realtà supera l’immaginazione. «La malga – fa sapere con orgoglio Pancotto - è stata messa a norma. Ora ospita una fattoria didattica unica in regione, per ragazzi da 8 a 12 anni, turisti-stagisti: trasforma tutto il latte in ottimi prodotti caseari, che vengono poi utilizzati sia nel punto ristoro e che nella vendita diretta al pubblico. Nella stessa malga si può anche alloggiare. La montagna è tornata a essere casa». E il cerchio nato da un sogno di un bambino si è chiuso. La montagna, i pascoli, il verde, il bosco e l’orizzonte infinito sono tornati compagni di viaggio. Un viaggio che Luca e Sonia non hanno nessuna intenzione di interrompere. «A luglio, sfidando la crisi e il virus – precisa Pancotto – la nostra azienda ha deciso di puntare sempre più in alto, acquistando l’antica osteria la Crosetta chiusa da diversi anni. Tutto ciò per continuare il progetto di recupero del territorio e del turismo locale. L’obiettivo - conclude Pancotto, mentre gli occhi gli illuminano come quelli di un bambino - sarà quello di farlo diventare uno dei locali tipici più rinomati e caratteristici del triveneto, dove gustare i prodotti della montagna canevese, i suoi profumi e i suoi sapori». E il sogno va avanti. In azienda sono entrate anche le figlie mentre l’assunzione di due nuovi ragazzi conferma la filosofia di dare fiducia ai giovani. Perché il sogno di un bambino ha per confine l’infinito.
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Ultimo aggiornamento: 11:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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