PORDENONE - Durante il fine settimana, lungo l'autostrada A/28 in località Cimpello di Fiume Veneto, la Polizia di Stato ha accertato un ingegnoso sistema per falsare le risultanze della scatola nera» dei mezzi commerciali: il famigerato cronotachigrafo.
I poliziotti della Stradale di Pordenone, controllando i dati registrati dal cronotachigrafo, accertavano che il conducente, straniero, per far risultare il rispetto dei tempi di guida e di riposo imposti dalla normativa europea, nell'ultima settimana aveva utilizzato la carta del conducente (ovvero la scheda personale col microchip per la registrazione) intestata alla moglie, assente per tutta la durata dei viaggi, scambiandola con la propria. Così facendo, aveva più volte superato i tempi massimi di guida e omesso le pause e i riposi giornalieri.
In un giorno, in particolare, aveva guidato addirittura per 13 ore consecutive (il limite massimo è di 10 ore) e riposato per sole 4 ore (il minimo è 9 ore).
La Polizia Stradale ricorda che alterare le risultanze del tachigrafo significa permettere a conducenti privi di senso di responsabilità di percorrere centinaia di chilometri e di trascorrere decine di ore a bordo di veicoli la cui massa può superare le 40 tonnellate in condizioni psico-fisiche a dir poco precarie; questo vuole dire aumentare sensibilmente le possibilità di causare incidenti le cui conseguenze possono essere veramente gravi a discapito di tutti gli utenti della strada.