Stanze roventi, anziani lasciati a 31 gradi: scoppia la protesta nella casa di riposo

Giovedì 13 Luglio 2023 di M.A.
Casa Serena a Pordenone

PORDENONE -  Il termometro, fotografato dalla parente di un ospite della struttura, non poteva mentire. Fotografato all’interno di una delle stanze, segnava 31 gradi. Cioè appena cinque gradi in meno rispetto alla canicola che attanagliava la città e la provincia almeno fino al nubifragio di ieri mattina e che è ricominciata poche ore dopo la breve parentesi temporalesca. La struttura, in questo caso, non è una come tante, perché all’interno si trovano anziani estremamente fragili. Si sta infatti parlando di Casa Serena, dove nei giorni più caldi dell’anno non funziona ancora l’aria condizionata. 


LA PROTESTA


La lettera, affidata ai social network prima e alla stampa poi, è stata firmata dal compagno di una donna che si trova ospitata proprio nella struttura per anziani di Torre. «Nel suo reparto l’aria condizionata non ha mai funzionato - è la spiegazione -.

Lei, poverina, oltre al disagio di essere costretta a letto causa l’aggravarsi della sua malattia, deve subire anche un caldo infernale che complica e aggrava ancor di più il suo stato di salute. Io vado ogni giorno a trovarla e credetemi la sua stanza è un forno, io più di un quarto d’ora non resisto, figuratevi lei poverina, costretta a stare a letto tutto il giorno. Dopo la mia ennesima protesta mi hanno risposto che si era rotto un pezzo dell’impianto. Dovevano accorgersene prima dell’estate e non quando il caldo torrido di questi giorni si è accanito su quei poveri corpi inermi». Cosa sta succedendo, nel dettaglio, all’interno di Casa Serena? Effettivamente un problema c’è, anche se non riguarda il 100 per cento della struttura per anziani più grande di Pordenone. Le cause devono essere ricercate nella lunga operazione di ammodernamento che sta subendo la casa di riposo. ù


LA SPIEGAZIONE


A riferire, senza negare l’esistenza del problema, sulla situazione in corso a Casa Serena è il direttore della struttura, Giovanni Di Prima. «Abbiamo ricevuto un finanziamento molto importante - ha illustrato Di Prima - che concerne proprio il rifacimento dell’impianto di condizionamento di tutto il polo di Torre. Stiamo rifacendo tutto, comprese le pompe di calore che sono nuovissime e funzionali. Si parla di un investimento che raggiunge i cinque milioni di euro in totale. Per eseguire i lavori legati all’impianto di raffreddamento - ecco la parte più importante della spiegazione - ci siamo dovuti concentrare su un lasso di tempo molto breve, corrispondente al periodo tra l’utilizzo del riscaldamento e l’inizio del caldo. Abbiamo fatto più velocemente possibile. Purtroppo però fino a ieri eravamo arrivati a una copertura pari al 70 per cento della struttura di Casa Serena». Nel dettaglio, le stanze “roventi” erano ancora quelle del primo e del secondo piano dell’edificio di Torre. «Già oggi (ieri, ndr) stiamo però effettuando i primi test per il nuovo impianto». Tradotto, la situazione dovrebbe rapidamente migliorare. Troppo tardi, però, secondo i parenti degli ospiti. 


IL FUTURO


Il tutto mentre il capoluogo provinciale attende ancora la riapertura della Residenza sanitaria assistita di Casa Serena. In realtà, come raccontato due settimane fa, la struttura sarebbe anche pronta. I lavori sono terminati ma a mancare in questo caso sono le autorizzazioni finali e l’accreditamento, che devono arrivare dall’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale e dall’amministrazione regionale, o meglio dalla Direzione salute che fa capo alla stessa. La riapertura è attesa per il mese di ottobre.

Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 10:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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