Non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti: oltre 3mila evasori Tari

Giovedì 7 Luglio 2022 di Loris Del Frate
Non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti: oltre 3mila evasori Tari

PORDENONE - «Chi non ha pagato prima, dovrà farlo ora». Non ha alcun dubbio il sindaco Alessandro Ciriani e preme sull'acceleratore. Il pagamento con tanto di retroattività fino a 5 anni riguarda i fantasmi della Tari. Detto così è poco masticabile, in realtà il concetto è molto semplice: si tratta dei residenti in città che non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti.

Basterà aspettare ancora qualche mese, ma dovranno pagarla. Parola di sindaco.


NUOVA RACCOLTA
La questione è emersa con la nuova raccolta differenziata porta a porta. La consegna del kit, infatti, sta portando a galla quelle persone che, pur smaltendo le immondizie nei bidoni e usufruendo di un servizio, non hanno mai pagato, pesando nelle tasche di chi, invece, ha sempre fatto il proprio dovere. Come dire che non sono iscritti nell'anagrafe tributaria della Tari comunale. Fantasmi ed evasori. Quelli che si sono dimenticati di pagare non sono pochi. Anzi. Secondo le prime stime, ma il numero è anche confermato dai dati emersi in altri territori, almeno il 10 - 15 per cento dei residenti non ha pagato. Ma c'è di più. Tra questi - a segnalarlo è lo stesso sindaco - ci sono anche alcune aziende importanti che sino ad ora hanno smaltito cumuli di immondizie a sbafo.


I NUMERI
Non è difficile capire quanti sono i fantasmi della Tari. Il conto è facile da fare: in città le utenze di privati sono più o meno 26 mila. Se a non pagare è stato il 10 - 15 per cento gli evasori sono circa 2600 (10%) o 3900 (15%). Non è finita. Sempre in città ci sono anche 3500 utenze non domestiche (fabbriche, attività produttive, artigiani e altro). In questo caso i fantasmi potrebbero essere 350 (10%) o 525 (15%). Inquadrati i numeri c'è da spiegare che l'evasione può essere rincorsa sino ai 5 anni precedenti rispetto a quello della contestazione. In soldoni (è proprio il caso di dirlo) il Comune potrebbe recuperare circa un milione e mezzo (stime al ribasso) che introiterà nel Bilancio e da usare per ridurre i costi della tariffa dei rifiuti o fare altro.


COME SI PROCEDE
Una volta che Gea avrà concluso la raccolta differenziata porta a porta avrà in mano la lista dei fantasmi della Tari. I nomi saranno consegnanti al Comune che procederà con gli accertamenti inviando a casa una lettera in cui sarà specificata la cifra e le modalità del pagamento. Non sarà una cosa immediata perchè c'è da verificare quante persone vivono nel nucleo familiare, conteggiare la Tari e moltiplicarla per i cinque anni arretrati. C'è infine da vedere chi è andato via e non è più residente a Pordenone. Da ricostruire anche il carico fiscale evaso dalla aziende. A quel punto si procederà all'incasso.


IL SINDACO
«Certo che dovranno pagare - spiega Alessandro Ciriani - perchè hanno usufruito di un servizio particolare, delicato ed estremamente complesso senza mai tirare fuori neppure un euro, appesantendo i costi di tutti gli altri cittadini che invece hanno saldato la Tari regolarmente. Lo avevo detto in Consiglio - va avanti - che introducendo la tariffa sarebbero venuti a galla i fantasmi che si sono sempre sottratti alla registrazione per pagare le tasse sull'immondizia. Posso già dire che ci sono anche aziende importanti che hanno fatto le furbe. Non riesco a capire come una impresa strutturata non possa accorgersi di dover pagare al Tari. In ogni caso ora è arrivato il momento di aprire il portafoglio. È una questione di equità e poi più gente paga, più la tariffa si abbassa. Cercheremo di favorire i pagamenti dilazionati, vedremo se è possibile non inserire la mora, ma una cosa è certa: dovranno pagare».
I fantasmi si vedranno in volto.
 

Ultimo aggiornamento: 8 Luglio, 14:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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