Le avvisaglie c’erano già state, contenute in una lettera inviata alle associazioni coinvolte nell’evento.
LA SCELTA
A spiegare i dettagli del piano di austerity che riguarderà il Natale pordenonese è stato l’assessore Alberto Parigi. L’annuncio le associazioni l’hanno già ricevuto. Ma si trattava di un timore vago, mentre adesso ci sono tutti i dettagli. Primo, le casette rimarranno. Anzi, molto probabilmente ce ne saranno addirittura di più. Perché se il Natale ci sarà solo in centro, almeno dovrà essere ricco e variegato. «Abbiamo inviato una comunicazione alle associazioni - ha confermato Parigi -, precisando di essere nel bel mezzo di una crisi molto grave, con i costi che anche per il Comune sono letteralmente esplosi. Per questo chiediamo iniziative contenute e naturalmente faremo una cernita». Ecco cosa succederà concretamente nel periodo natalizio, che come sempre inizierà con il mese di dicembre. «Non possiamo garantire un Natale super - premette Parigi -, ma non vogliamo nemmeno abbandonare l’idea della festa. Quindi prima di tutto confermeremo le casette. L’idea è quella di creare un villaggetto in centro storico. Negli anni scorsi - ecco il punto - abbiamo portato le luminarie in tutti i quartieri della città. Quest’anno purtroppo non potremo farlo». D’altronde si tratta di luminarie, quindi di materiale che presenta un alto consumo di energia. Le luci di Natale spariranno - per quest’anno - dai quartieri, con buona pace delle (sicure) proteste che arriveranno proprio dai cittadini che questi quartieri li vivono. Il risparmio imposto dalla crisi riguarderà proprio le zone periferiche, dove si dovrà rinunciare agli eventi e alle luminarie natalizie.
CONCENTRAZIONE
Il Natale pordenonese del 2022 sarà concentrato solamente in centro storico. Ma almeno ci sono delle certezze che non crolleranno. Questa è l’idea dell’amministrazione comunale. «Anzi - precisa sempre l’assessore Alberto Parigi -, la nostra idea è quella non solo di mantenere le casette enogastronomiche in piazza XX Settembre, ma addirittura di aumentarne il numero, magari aggiungendo alla proposta enogastronomica anche degli elementi legati al mondo dell’artigianato locale e alla vendita di altri prodotti». Quindi più casette, ma tutte nello stesso posto, per concentrare un Natale che non potrà più essere ovunque per ovvie ragioni economiche. Un ultimo dettaglio riguarda invece la pista di pattinaggio sul ghiaccio. Nonostante i costi in salita e la manutenzione faticosa dell’impianto, il divertimento tornerà anche quest’anno in piazza XX Settembre. «Nel resto della città - ha terminato Parigi - saremo costretti a dare anche un segnale di sobrietà in un momento difficile per tutti».
A UDINE
Un piano simile, anche se meno dettagliato, sarà varato anche a Udine, dove l’amministrazione Fontanini ha annunciato tagli sul Natale per 100mila euro. «Saranno feste meno luminose e meno rumorose», hanno assicurato da Palazzo D’Aronco.