Società in profondo rosso, la battaglia del presidente pensionato

Mercoledì 28 Aprile 2021 di Cristina Antonutti
Un'immagine d'archivio di una sfida tra Vigonovo Ranzano e A.S. Porcia nell'ottobre di dieci anni fa

Quando la nave dell’Asd S.A. Porcia calcio ha cominciato ad affondare in un mare di debiti, al comando è rimasto soltanto il presidente, Aldo Santarossa, pensionato di 77 anni che con raro coraggio sta affrontando in Tribunale a Pordenone un percorso per la rimodulazione del debito, affinchè possa essere sostenibile e sanato.

La società ha avviato un procedimento di composizione della crisi da sovraindebitamento. Lo ha presentato l’avvocato Nadir Plasenzotti, a sua volta coadiuvato da Alberto Rigotto. La proposta è già stata presentata e il 16 giugno i creditori la voteranno. È il primo caso in regione che riguarda una società sportiva.


I DEBITI
Santarossa, come tutti i presidenti delle associazioni sportive, è chiamato a rispondere personalmente in caso di perdite. Alla sua gestione cominciata nel 2015 - come sottolinea il legale nella sua proposta di accordo con i creditori - sarebbero imputabili poco più di 12mila euro. Sulle sue spalle sono però ricaduti anche i debiti maturati nella precedente gestione, quando il Porcia calcio era guidato dallo storico presidente Angelo Brunetta mancato nel marzo 2015. «Santarossa - spiega Plasenzotti - aveva accettato la presidenza contando sulla promessa che sarebbe stato sostenuto, invece adesso ad aiutarlo c’è solo la sua famiglia». La situazione non è facile, ma il suo senso di responsabilità non ha limiti. Dopo gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate, novembre-dicembre 2018, è emerso un debito di 200mila euro, perché si sono accumulate le annualità Irap, Ires e Iva dal 2012 al 2014, oltre a debiti con banche e fornitori.


LA REAZIONE
Quando si è sparsa la voce, la S.A. Porcia ha cominciato a perdere tesserati. Negli ultimi anni i ricavi si sono drasticamente ridotti passando da 141mila (2015/2016) a circa 20mila euro nel 2020. Questo ha impedito di rispettare il piano di rientro concordato con il Fisco, ma anche di far fronte alle spese della gestione corrente. Santarossa si è attivato per trovare una soluzione definendo degli accordi con l’Agenzia delle Entrate, ma la riduzione delle entrate gli ha impedito di rispettare le scadenze, anche se alcune rate le ha pagate di tasca propria. In seguito alle violazioni, sono state disapplicate le agevolazioni, con conseguente recupero della somma piena da parte dell’Erario: 200mila euro.


LA FUGA
«La notizia dell’esposizione debitoria - spiega Plasenzotti al giudice Roberta Bolzoni - si è rapidamente diffusa tra gli associati, i quali dopo aver dichiarato di essere disponibili a fornire supporto, si sono rapidamente allontanati dall’associazione». Crollati i tesseramenti, la società ha perso tutto il settore giovanile ed è riuscita a iscriversi al solo campionato di calcio a 5, una sola squadra, per la stagione 2019/2020. Il Covid-19, con il blocco delle attività, è stata la mazzata finale. Nel 2019 si è tentato di far cassa vendendo alcune attrezzature, come un tagliaerba, la lavatrice, l’asciugatrice e materiale sportivo, oltre a due vecchi furgoni. Con il ricavato è stato possibile sostenere i costi della stagione 2019/2020. Ora la parola tocca ai creditori. Il credito è stato rimodulato in 148.975 euro. La proposta è di pagare al 100% i creditori privilegiati e nella misura del 10% e chirografari: in tutto 69.942 euro, di cui circa 55mila relativi a tributi. Per la procedura il giudice ha nominato come gestore l’avvocato Giorgio Pegolo.

Ultimo aggiornamento: 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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