Aiuto cuoco allontanato da Pordenone per stalking si fa arrestare a Genova per tentata rapina

Pusher e molestatore aggredisce un anziano per strada. Voleva rubargli lo scooter: l’uomo ha 20 giorni di prognosi

Giovedì 22 Giugno 2023 di C.A.
Allontanato da Pordenone dopo lo stalking alla figlia del titolare, aiuto cuoco arrestato a Genova per tentata rapina

PORDENONE - In provincia di Pordenone non può più mettere piede. Arrestato per detenzione di droga, allontanato da Porcia e Fontanafredda per impedirgli di avvicinarsi e perseguitare la ragazza di cui si è invaghito, l’aiuto cuoco pakistano di 27 anni torna in carcere. È stato arrestato a Genova domenica scorsa per tentata rapina.

La vittima è un anziano a cui ha cercato di rubare lo scooter, una Vespa, colpendolo con uno specchietto per moto. Il giudice che ha convalidato l’arresto ha ritenuto che l’unica misura per contenere il giovane immigrato sia il carcere.


L’aggressione

L’immigrato - di cui omettiamo il nome per tutelare la vittima di stalking che abita e lavora in provincia di Pordenone - sabato sera è stato denunciato per danneggiamento e ubriachezza. Domenica ha fermato un ultrasettantenne nelle vicinanze dell’ospedale Gallieri a Genova. Lo ha minacciato con uno specchietto strappato a una moto, lo ha spintonato e colpito sulle nocche delle mani per costringerlo a mollare la presa. Ma la vittima, che una prognosi di 20 giorni, si è difesa. Il giovane gli ha strappato il casco che indossava, lo ha colpito sul collo e ha cominciato a spintonarlo per farlo cadere a terra. Poi ha indossato il casco, si è impadronito delle chiavi dello scooter deciso a portarglielo via, poi alcuni passanti sono intervenuti e hanno chiamato le forze dell’ordine.

La giustificazione

Il 27enne si è scusato. Sostiene di aver aggredito l’anziano perché da cinque giorni era in astinenza - assumerebbe eroina e cocaina - e in ospedale gli avrebbero negato il metadone. A Genova il giovane ha raggiunto il fratello, che evidentemente non è riuscito ad aiutarlo. Secondo il giudice, non ci sono alternative al carcere, i troppi precedenti penali possono far ritenere che una volta in libertà ricomincerebbe a compiere reati, l’unica sua fonte di sostentamento.

Il percorso

L’immigrato a Pordenone aveva ottenuto lo protezione sussidiaria, poi revocata perché le condanne per spaccio di droga. È uno dei pusher che la Questura aveva arrestato nel 2018 con la retata al Bronx, l’operazione che ha messo fine a una stagione di tensioni senza precedenti a Pordenone. È stato aiutato dalle associazioni, ha sposato la giovane ragazza italiana di cui si era innamorato, ma non è riuscito a deviare la rotta verso la nuova chance di riscatto. Tra il 2020 e il 2021 è incappato in un nuovo giro di droga stroncato dalla Guardia di finanza. Il terzo. Aiuto cuoco, ultimamente si è invaghito della figlia di un ristoratore. Ha cominciato a tormentarla ed è stato indagato per stalking. Mentre il Gip stava disponendo una misura cautelare per impedirgli di avvicinare la vittima, ha fatto irruzione nel ristorante in cui lavorava danneggiando gli arresti. L’intervento della polizia è finito con un arresto per detenzione ai fini di spaccio di 37 grammi di hascisc. Per impedirgli ogni attività di spaccio, dopo il ricorso dell’avvocato Laura Ferretti gli è stato vietato di dimorare a Pordenone. Ora l’arresto a Genova per tentata rapina.

Ultimo aggiornamento: 07:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci