Aviano. L'imprenditore Carraro aggredito in centro: «Mi hanno colpito con un calcio e inseguito, mi sono barricato in ufficio»

Sabato 30 Dicembre 2023 di Marco Agrusti
Bruno Carraro

AVIANO (PORDENONE) - È l'imprenditore e patron della Domovip Bruno Carraro, l'uomo aggredito in centro ad Aviano giovedì pomeriggio.

E non era solo. La grande paura è stata condivisa con la sorella e il cognato. In carcere, ma per resistenza a pubblico ufficiale (fatto avvenuto al momento dell'intervento dei militari dell'Arma di Polcenigo e del Radiomobile di Sacile), ci sono al momento due persone: il 45enne avianese José Luis Messina e il 34enne pordenonese Emmanuel Alexis Segovia. Sono di origini argentine e oggi il gip Rodolfo Piccin deciderà o meno sulla convalida in udienza. Intanto però quelli vissuti da Bruno Carraro sono stati momenti di puro terrore.

COS'È SUCCESSO

Era l'imbrunire di giovedì pomeriggio, in pieno centro ad Aviano. Non lontano dalla sede della Domovip, nel bellissimo palazzo che domina il cuore della cittadina pedemontana. «Io, mia sorella e mio cognato - ha raccontato lo stesso Bruno Carraro ieri - eravamo andati a mangiare al ristorante Vicolo 16. Poco dopo le tre del pomeriggio - ha spiegato - siamo usciti dopo aver terminato il pasto e abbiamo preso un vicolo che porta in un'area verde vicino a via De Zan. Una passeggiata normalissima, fino a quando abbiamo notato due persone sedute su una panchina». I due uomini, secondo quanto ricostruito in seguito, sarebbero stati in evidente stato di alterazione causato dall'alcol.

LA VIOLENZA

«Appena siamo passati di fronte a loro - prosegue così il racconto dell'imprenditore avianese - hanno iniziato immediatamente a minacciarci. Lo facevano usando una bottiglia di vetro, che brandivano contro di noi. A quel punto ho detto loro di stare calmi e abbiamo iniziato ad accelerare il passo per scappare». Ma evidentemente alle due persone sedute sulla panchina del parco del centro non bastavano le minacce. E infatti sono andati anche oltre. «Eravamo tutti molto spaventati, abbiamo avuto paura. In particolare mia sorella, ma anche io e mio cognato. Ci siamo allontanati di quindici-venti metri ma ci hanno inseguiti e uno di loro ha sferrato un calcio contro di me». Ma non bastava ancora, evidentemente. «Mio cognato - spiega sempre il patron della Domovip di Aviano - ha ripetuto loro di allontanarsi, diceva di lasciarci stare». A quel punto, l'imprenditore e parte della sua famiglia raggiungono proprio il palazzo che ospita la sede della Domovip. «Ci siamo barricati in ufficio, ma uno di loro si è presentato di fronte alla struttura. Cercava di entrare, mostrava il dito medio e ci insultava». Altri attimi di terrore, fino a quando Carraro non ha visto l'uomo allontanarsi grazie all'impianto di videosorveglianza di cui è dotato il palazzo della Domovip. A quel punto prima la chiamata ai carabinieri di Aviano, dopodiché l'arrivo dei colleghi di Polcenigo e di Sacile. Fino all'arresto per resistenza a pubblico ufficiale. 

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