PORDENONE - Mezzogiorno, giornata di mercato, tavolino di un bar del centro storico.
I CASI
Basta una passeggiata in centro per capire che la città sta affrontando una nuova ondata di accattoni, dopo la pioggia di Daspo e segnalazioni di un anno fa, quando in carica c’era ancora l’assessore Emanuele Loperfido e in sella al Comando della polizia locale non era ancora arrivato l’attuale comandante Zorzetto. Ad aumentare, in questa “ondata”, non è solo il numero degli accattoni, che raggiunge il suo massimo durante le giornate di mercato. A cambiare, infatti, è anche la tipologia di accattoni, nettamente più varia. Un esempio? Da qualche settimana chi passeggia in centro viene “allietato” (spesso si fa per dire, vista l’insistenza) da un improvvisato trombettista. Due o tre note intonate (no, stonate) e subito dopo arriva la richiesta di denaro. L’ultimo episodio solo 24 ore fa di fronte a una nota gioielleria del centro: un uomo ha dato qualche moneta al “famoso” trombettista e subito dopo si è visto rincorrere da un secondo accattone pronto alla stessa richiesta. Spirito di emulazione, evidentemente. «Proprio il signore con la tromba - ha spiegato ieri l’assessore Elena Ceolin - è già stato segnalato due volte, con tanto di intervento della polizia locale e successivo allontanamento». Una misura evidentemente non sufficiente, visto che la presenza è quotidiana. C’è poi un secondo suonatore girovago, con una piccola fisarmonica. Stessa tecnica, medesima litania. E ancora i richiedenti asilo che di giorno si spostano con pesanti trolley pieni di coperte e chiedono la carità. C’è anche qualche volto storico della città, ma ormai in netta minoranza tra i nuovi accattoni, che arrivano sì dall’Est Europa ma anche dal subcontinente indiano o dall’Africa.
IL NODO
«Si tratta di vere e proprie ondate - conferma l’assessore Elena Ceolin - e la polizia locale sta già facendo un lavoro eccellente sul territorio. È chiaro che non possiamo arrivare ovunque e in qualsiasi momento, ma il fenomeno è conosciuto e ci siamo accorti di un certo aumento di queste presenze nel centro cittadino. Il problema l’ho tastato io di persona: appena vedono una pattuglia smettono di chiedere la carità e se non domandano nulla non può scattare l’allontanamento a termini di legge. Il consiglio che vogliamo dare è sempre lo stesso: non date l’elemosina a queste persone, è davvero l’unico modo per disincentivare la loro presenza sul territorio».