Accudì per 30 anni la figlia in coma, mamma Silvana premiata da 10 sindaci

Martedì 7 Maggio 2019 di Germana Cabrelle
Silvana Piantella e la figlia Roberta
VILLA DEL CONTE - “L’oltre, il troppo umano”. E’ questo il tema di una festa del volontariato sociale che si svolge a Feltre, nel bellunese, su iniziativa di un ente morale e che quest’anno ha deciso di premiare Silvana Piantella, 73 anni, la mamma di Villa del Conte che per quasi trent’anni ha amorevolmente accudito la figlia Roberta, in stato vegetativo a seguito di un ictus che la immobilizzò nel 1988.
 
La decisione del riconoscimento è stata comunicata formalmente al Comune di Villa del Conte per mezzo di una email inviata agli uffici demografici dell’ente, con preghiera di trasmetterla all’interessata. Il premio “Una stella dall’arcobaleno” viene annualmente assegnato a persone o enti che in Italia, come nel mondo, si siano particolarmente spesi in storie di vita, sofferenza, marginalità, spiritualità, educazione, cultura, cittadinanza, politica, associazionismo e solidarietà.
LE MOTIVAZIONI
“Siamo onorati – scrive Aldo Bertelle, direttore della Comunità San Francesco che ha istituito il premio – di assegnare a Silvana Piantella questo nostro riconoscimento per l’anno 2019 dedicato ai “dieci giusti che non mancheranno mai nel mondo”, citando una frase biblica di Abramo dal libro della Genesi.
“La storia di Roberta – continua Bertelle – vissuta 30 anni in coma, la dedizione senza confini della madre e dei familiari, l’attenzione solidale di tanta sua cittadinanza, di personale medico e infermieristico, sono un alto esempio di capacità solidale con il mondo della sofferenza”. La nota spiega, inoltre, che è consuetudine che siano dieci sindaci in fascia tricolore a provvedere alla consegna del premio che domenica 19 maggio alle ore 10.45 negli spazi della cooperativa sociale Arcobaleno 86, sede del museo dei sogni, memoria, coscienza e presepi di Feltre.
«Questo premio è una inaspettata sorpresa” – dichiara emozionata Silvana Piantella, che ha sempre vissuto con grande discrezione il quotidiano impegno al capezzale della figlia, morta il 13 settembre 2018, alla soglia dei 55 anni, ma la sua storia, da più di un anno, era rimbalzata sui media nazionali per la singolarità pressoché incredibile della situazione.
«Nostra figlia si è andata consumando come una candela che finisce lo stoppino» ripete il papà Mario Piantella . E loro due con gesti ripetuti ad orari precisi, quasi automatismi dall’alba al tramonto, uno dietro l’altro come i granelli di un rosario scandivano le giornate dei genitori Silvana e Mario. Azioni di altissimo valore umano, che trascendono la naturale comprensione razionale ma che ora vengono riconosciute nella loro straordinaria magnificenza con un premio significativo che, come una carezza dolce, lenisce in parte il faticoso ritorno a una normalità.
Germana Cabrelle
Ultimo aggiornamento: 10:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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