Da Cittadella Ilaria è partita per fare ricerca: «In Antartide per capire cosa accade su Marte»

Ilaria Santin, 28 anni, sta terminando il terzo anno di dottorato all'Università di Trieste

Mercoledì 28 Dicembre 2022 di Michelangelo Cecchetto
Ilaria Santin è andata in Antartide per fare ricerca

CITTADELLA - «Studio il ghiaccio per scoprire situazioni estreme che potrebbero esserci anche fuori dalla terra, ad esempio su Marte». Così in sintesi riassume la sua attività la cittadellese Ilaria Santin, 28 anni, giovane ricercatrice tornata pochi giorni fa da una spedizione in Antartide, base Mario Zucchelli.

Luogo del pianeta inospitale per i più, per lei invece è: «Il paradiso per i miei studi».

Studi in Antartide: la sfida

La bianca e spessa distesa di ghiaccio, rappresenta per lei un tesoro inestimabile. Passione per le scienze fin da piccola, all'ultimo anno del liceo Tito Lucrezio Caro, la folgorazione per le scienze della terra. Laurea triennale all'università di Padova in scienze geologiche e poi quella biennale in geoscienze all'università di Trieste dove sta terminando il terzo anno di dottorato nel Dipartimento di matematica e geoscienze, ed il 31 gennaio prossimo consegnerà la tesi in geofisica, ossia, sulle tecniche per studiare il sottosuolo. La sua tesi magistrale è stata una ricerca relativa all'evoluzione del ghiacciaio della Marmolada dal 2004 al 2014. «Per chi studia il ghiaccio, andare in Antartide è il punto di svolta. Mi ero addestrata nel 2019, due settimane intense a cura dell'Enea in due località diverse, con prove fisiche particolari, varie simulazioni di emergenze e lezioni di logistica e comunicazioni radio. Poi tutto si è bloccato causa pandemia. Sono partita così l'11 ottobre scorso. Sosta in Nuova Zelanda, isolamento obbligatorio, ripartenza passando per la base statunitense ed arrivo alla Zucchelli il 25 ottobre. L'ho lasciata poi il 21 novembre rientrando in Italia tre giorni dopo».

L'obiettivo

Un importante riconoscimento per la ricercatrice in missione con il professor Emanuele Forte che è il supervisore del suo dottorato. Il Dipartimento di Trieste è capofila di uno specifico progetto multidisciplinare di ricerca. «Con il mio gruppo abbiamo percorso in totale 250 km a piedi utilizzando il georadar, eseguendo una sorta di radiografia ad una vasta superficie. Il lavoro non è solo sul campo, anzi, i dati vanno ora processati ed interpretati. Grazie a questo verranno indicati i punti dove eseguire dei carotaggi che saranno analizzati dai microbiologi». Un anno particolare il 2022 per Ilaria Santin che è stata anche in una equipe di ricerca alla isole Svalbard e poi a Denver ad un convegno sul georadar illustrando i suoi lavori. A sostenerla sempre la famiglia, papà Mario che le ha trasmesso la passione per il tiro con l'arco, mamma Arianna e la sorella maggiore Irene. «L'esperienza antartica è stata assolutamente formativa da un punto di vista professionale ed umano. Sei lontano da tutti gli affetti e dalla quotidianità, ma si impara a convivere. Eravamo in 50 arrivando poi al doppio. Desidero continuare a fare ricerca con la geofisica applicata alla glaceologia. Se ritornerei in Antartide? Partirei già domani». Insomma, Cittadella può ora vantare tra i suoi abitanti una giovane e brillante scienziata

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 01:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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