Lettere e telefonate: ma mille ultraottantenni padovani non vogliono vaccinarsi

Lunedì 19 Aprile 2021 di Elisa Fais
Anziani in attesa del vaccino

PADOVA - L’1,5% degli anziani con più di ottant’anni, residente in provincia di Padova, non vuole vaccinarsi.

Per questa fascia di popolazione, si parla di circa mille persone, non sono state sufficienti le telefonate, le lettere inviate a casa e nemmeno la due-giorni organizzata dall’Ulss per chiudere la campagna di immunizzazione degli ultraottantenni. Ieri si sono presentati in mille nei cinque centri vaccinali attivi in Fiera a Padova, al chiostro degli Zoccoli a Este, all’ex ospedale di Monselice e nei palasport a Piove di Sacco e Cittadella per sottoporsi al vaccino. Di questi, 685 avevano prenotato l’appuntamento attraverso il portale, mentre gli altri 315 sono arrivati usufruendo dell’accesso libero. Sabato scorso, la prima giornata “straordinaria” dedicata alle vaccinazioni degli over80, ha visto arrivare complessivamente 1800 anziani: mille per la prima dose e 800 per la seconda dose. Nel corso del fine settimana, dunque, sono state somministrate 2mila prime dosi.


L’ORGANIZZAZIONE

Non sono state registrate code o attese. L’affluenza ai centri vaccinali, e più in particolare in Fiera, è stata regolare. Ora i nominativi di tutti i nati nel 1941 o prima, che risulteranno non aver ricevuto il vaccino, saranno segnalati ai medici di medicina generale e ai sindaci dei rispettivi Comuni di residenza. Saranno quindi contattati uno ad uno, per capire la motivazione del rifiuto: se per scelta o per impossibilità fisica. In questo caso l’amministrazione comunale e il medico di famiglia offriranno la possibilità della vaccinazione a domicilio. L’ultimo tentativo, quindi, passa nelle loro mani. Complessivamente gli ultraottantenni in provincia di Padova sono 67mila. Dei 10mila non vaccinati, 7mila risultano allettati mentre gli altri 3mila erano attesi nel fine settimana. Nei cinque centri vaccinali padovani, sia per accesso diretto che per prenotazione, alla fine ne sono arrivati 2mila. A partire da venerdì scorso, i medici di medicina generale hanno iniziato a vaccinare gli anziani allettati e tutti coloro che hanno gravi difficoltà di deambulazione. Ai seicento medici di medicina generale della provincia di Padova, per ora, sono state destinate 3.500 dosi di siero Moderna. Ogni specialista ha in carico circa sei somministrazioni. Tra venerdì e sabato sono state somministrate 1.400 dosi di siero.


A DOMICILIO

«I primi giorni di campagna vaccinale a domicilio stanno andando bene – ammette Domenico Crisarà, segretario della Fimmg -. Io ho già iniziato e le famiglie si dimostrano accoglienti ed entusiaste. Quando le persone vedono che il proprio medico di fiducia porta il vaccino a casa, sono contente. Non mi domandano nemmeno di che vaccino si tratta perché si fidano. Il passaparola tra vicini di casa e compaesani fa sì che cresca l’attesa per il proprio turno. Al momento abbiamo a disposizione Moderna, nei prossimi giorni arriverà qualche dose di Pfizer». Per i pazienti dei medici di base che non aderiscono alla campagna vaccinale, il distretto Usl di competenza invierà al domicilio i medici delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca). Intanto sono in distribuzione le borse termiche targate “Fimmg” per il trasporto delle dosi di vaccino a domicilio dedicate ai pazienti non deambulanti.


IL PROBLEMA

Il sindacato dei medici di medicina generale è pronto ad accelerare. Rimane ancora da sciogliere il nodo delle vaccinazioni delle persone tra i 70 e i 74 anni, che secondo il piano vaccinale dovrebbero affidarsi proprio ai medici di famiglia. «A livello provinciale partiremo il 3 maggio con la fascia d’età 70-74 anni – spiega Crisarà – Alcune medicine di gruppo allestiranno un locale a parte, dedicato esclusivamente alle vaccinazioni. Chi non ha gli spazi, se necessario potrà contare su quelli messi a disposizione dai distretti locali. La vera scommessa sarà non fermare l’attività ordinaria degli ambulatori».
Gli ultimi dati sull’andamento della pandemia, riportati dal bollettino di Azienda Zero, mostrano dati rassicuranti. Tra sabato e domenica si registrano 136 nuovi casi e due vittime legate al Covid. I positivi al tampone scendono a 5.809. Rimane sostanzialmente stabile la quota di ricoverati negli ospedali. Si contano 338 pazienti, due in più nelle 24 ore. Di questi, 62 sono in terapia intensiva.

Ultimo aggiornamento: 17:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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