Siglato l'accordo con i medici di famiglia: «Vaccineranno anche i settantenni»

Lunedì 19 Aprile 2021 di Giuliano Pavan
I medici di base, dopo gli over 80, inizieranno a vaccinare in ambulatorio e a domicilio anche i settantenni

TREVISO - L’accordo è già sul tavolo, manca soltanto fare il punto sull’organizzazione.

Dopo gli over 80, i medici di famiglia partiranno con la vaccinazione dei settantenni. Le modalità verranno definite venerdì prossimo assieme all’Usl, dopo che i camici bianchi avranno completato le iniezioni dei 3mila anziani nati nel 1941 e negli anni precedenti che ancora mancano all’appello. Si parte domani, e le operazioni si chiuderanno giovedì. Tre giorni per immunizzare tutti e chiudere così con le persone appartenenti a quella fascia d’età. Sono 500 i medici di base coinvolti in provincia, che in media avranno dunque soltanto sei assistiti da vaccinare a domicilio o, su appuntamento, in ambulatorio. Una potenza di fuoco che l’Usl vuole continuare a utilizzare, con il benestare dei sindacati dei medici. I tre giorni dedicati agli ultraottantenni fungeranno quindi da prototipo per replicare l’organizzazione con gli over 70.

 
L’ORGANIZZAZIONE
Ieri sera l’Usl ha fornito a ogni medico di famiglia l’elenco degli over 80 che devono ancora essere sottoposti alla vaccinazione contro il Covid. Ogni professionista contatterà via telefono i propri pazienti che potranno essere convocati in ambulatorio o, per la stragrande maggioranza dei casi, riceveranno a domicilio la dose di vaccino. «Prevediamo qualche rinuncia a sottoporsi all’iniezione - afferma Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl 2 - che dovrebbe aggirarsi tra il 3 e il 5 per centro». In totale dunque un centinaio di persone su tremila. A questi verrà rilasciato un documento ufficiale in cui viene messo nero su bianco che hanno rifiutato il vaccino. Documento che verrà poi inviato alla Regione per escludere quelle persone dagli elenchi. Se in futuro dovessero cambiare idea, si provvederà a reinserirle con tempistiche ancora da definire. 


LA PROVA
«La cosa importante è che la medicina territoriale dimostra di essere fondamentale per la lotta al Covid - sottolinea Brunello Gorini, segretario della Fimmg di Treviso, la federazione dei medici di famiglia - Nell’assemblea che si è svolta sabato tutti i medici di base si sono messi a disposizione. A Treviso siamo in 500: con una decina di vaccinazioni a professionista pensate a che numero di immunizzazioni potremmo arrivare. Dopo questi tre giorni dedicati agli ultraottantenni, ci riuniremo venerdì per tirare le fila e proiettarci verso la vaccinazione degli over 70. Se ci sarà la disponibilità delle fiale potremmo tranquillamente fare 5mila punture al giorno». Ci sarà ampia discrezionalità organizzativa. «Oggi ogni medico saprà quanti e chi sono gli assistiti da vaccinare - continua Gorini - stabilirà se effettuare l’iniezione a domicilio o in ambulatorio, e comunicherà al capo distretto di che tipo di vaccino ha bisogno». Ci sono camici bianchi che per diverse ragioni (patologie, ambulatori senza sale d’attesa, ecc.) non parteciperanno alla campagna: i loro assistiti verranno presi in carico dai colleghi. Nessuno resterà senza vaccino. Il modello verrà poi utilizzato per gli over 70 (il 56% ha già ricevuto la prima dose, ndr) ma i camici bianchi premettono che l’organizzazione va studiata con fasce d’età più ristrette in base ai numeri: ad esempio tre giorni per i 79enni, poi altri tre per i 78enni e così via. Se ne discuterà venerdì.


I VAX POINT
L’Usl 2, pur ringraziando Damaso Zanardo per la disponibilità, ha bocciato il drive-in all’ex Pagnossin. Al suo posto verranno allestite tre linee all’ex dogana. «Ormai facciamo 700-800 tamponi al giorno - dichiara il dg Benazzi - quella zona è dunque poco sfruttata. Considerando che dal primo maggio dovremmo avere un’enorme disponibilità di vaccini, serve una sede idonea. All’ex Pagnossin si sarebbe venuto a creare un problema legato alla viabilità, considerando poi la riapertura delle attività. All’ex dogana abbiamo gli spazi necessari per fare tra le 1.200 e le 1.500 vaccinazioni al giorno. Sarà operativo da venerdì, o al massimo dalla prossima settimana, e continuerà a esserlo anche per tutti i mesi estivi. L’obiettivo rimane quello di fare in fretta e di vaccinare quante più persone possibile».

Ultimo aggiornamento: 08:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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