Padova. Ucciso dal portone, l'amministratore è accusato di non aver mai fatto la giusta manutenzione

Domenica 31 Marzo 2024 di Marco Aldighieri
Padova. Ucciso dal portone, l'amministratore è accusato di non aver mai fatto la giusta manutenzione

PADOVA - L'incidente mortale di Corso del Popolo, dove il 70enne Diego Luison è stato schiacciato da un portone, è finito davanti al giudice per l'udienza preliminare Claudio Marassi.

Il pubblico ministero Silvia Golin, titolare delle indagini, ha chiesto il rinvio un giudizio dell'amministratore di condominio accusato di omicidio colposo con omissione di controllo. Armando Victorino Rinaldi, difeso dall'avvocato Ernesto De Toni, il prossimo 8 di maggio sarà davanti al Gup. Secondo l'accusa l'indagato è stato negligente, perché la porta in legno massiccio di oltre 200 chili era priva di una delle quattro cerniere che la sostengono.

LA TRAGEDIA

Luison risiedeva nel quartiere Brusegana, ma era nato a Santa Maria di Sala in provincia di Venezia e nel 1993 ha fondato una sua ditta di traslochi, ma quel 17 febbraio dell'anno scorso stava trasportando insieme a un operaio un voluminoso divano letto per l' impresa individuale "Giampaolo Scapolo". Luison si è reso conto che il mobile non poteva passare dalla sola anta del portone aperto per il passaggio pedonale, così è andato avanti e ha sbloccato anche la seconda.
Pochi istanti e l'anta in legno massiccio, ferro e vetro, del peso di oltre 200 chili, gli è crollata addosso colpendolo alla testa. Il trauma è stato tanto forte da ucciderlo all'istante.

LA PROCURA

L'ingegnere Franco Curtarello nominato dal sostituto procuratore, nelle sue trenta pagine di relazione, ha sposato in pieno quanto riportato al punto quattro dall'articolo 1130 del codice civile come fatto dalla Procura. "....È opportuno mettere in evidenza le inadempienze dei condomini, ovvero dell'amministratore per la mancata messa in atto di interventi di manutenzione delle parti comuni ed in particolare del portone di accesso...". La famiglia di Diego Luison, nella speranza di ottenere giustizia, ha ingaggiato il legale Matteo Conz. Secondo la ricostruzione effettuata dal consulente tecnico, Luison si era limitato ad aprire il portone, sbloccando con le manopole i fermi. Un'operazione normalissima, che tutti avrebbero fatto per avere più spazio. L'anta del portone sarebbe dunque caduta perché dei due perni di rotazione uno mancava e infatti non è stato mai trovato, mentre il secondo si era ossidato e si è staccato.

Nella consulenza è stato scritto "...Luison viene investito frontalmente dalla caduta dell'anta del portone e conseguentemente all'impatto, viene scaraventato a terra. Nell'impatto, l'anta colpisce la testa del Luison provocandone la morte. Causa del ribaltamento della porzione di portone è lo sfilamento dell'unico perno, presente prima dell'apertura dall'anta...Oltre a questa grave ed evidente mancanza, la borchia di trattenuta dell'unico perno sfilatosi durante l'apertura dell'anta, risultava palesemente ossidata ed inefficiente...". La manutenzione del portone, ancora secondo l'accusa, è stata dunque insufficiente considerando quanto era vecchio e soprattutto quanto pesava. L'amministratore di condominio avrebbe dovuto sottoporlo ad adeguate visite periodiche.

Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 17:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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