BOVOLENTA (PADOVA) - Le urla strazianti e il pianto inconsolabile di una ragazza che arriva sotto casa di Sara Buratin e scopre che la sua amica è stata ammazzata. Probabilmente dal suo ex compagno. E mentre il vicino di casa l’abbraccia una amica di nonna Maria in lacrime si dispera: «Pensiamo alla ragazzina adesso, che deve superare una cosa del genere».
I VICINI
Gianfranco Mazzucato abita poco distante, ma in quella via ci stava la madre fino a tre mesi fa. Maria Pasquetto, la mamma di Sara, la conosce bene. «Una famiglia normalissima, persone splendide. Non riesco a credere che sia successa una cosa del genere. Sara poi era una perla. Era da qualche giorno che la sua macchina era sempre in strada, avevo immaginato che fosse tornata a vivere a casa della mamma. Posso solo immaginare lo choc nel trovare la figlia in quelle condizioni». Dall’alto del suo terrazzino, assiste ai rilievi dei carabinieri Silvana Carraro. Si mette una mano davanti agli occhi e si dispera: «Sono un’amica della Maria, pensavo fosse successo qualcosa a lei. E invece hanno ammazzato la figlia. Ma come si fa? Come si fa? Io ora penso solo alla sua figliola che deve affrontare una tragedia del genere».
IL PRIMO CITTADINO
«Non appena mi hanno avvisato che nel nostro territorio si era consumato un delitto, mi sono precipitata in viale Italia. E' stato doloroso apprendere che la vittima era Sara Buratin, una splendida mamma, una donna meravigliosa che amava la vita. Ecco è straziante, non posso ancora credere che nella nostra piccola realtà dove tutti ci conosciamo, sia potuto accadere qualcosa di simile». Ha la voce strozzata dal pianto il sindaco Anna Pittarello. Per lei quella di ieri è stata una doppia tragedia che di fatto l'ha colpita anche come famiglia visto che il presunto assassino è il figlio del cugino di suo padre. «Non esiste problema che non possa essere risolto con il dialogo - ha proseguito - Abbiamo trasmesso ai parenti di Sara a nome dell'intera amministrazione comunale e collettività le più sentite condoglianze. Le porte del municipio saranno sempre aperte per questa famiglia che adesso sta vivendo un dolore senza eguali. Desideriamo essere partecipi della sana crescita della figlia di Sara, che ha appena 15 anni. Faremo in modo di collaborare con i parenti per aiutarla a superare questo doppio lutto in grado di togliere il fiato a chiunque». In prospettiva Anna Pittarello assicura: «Adesso è troppo presto, attendiamo che la situazione si evolva anche sul fronte giudiziario, ma quando sarà il giorno delle esequie ci organizzeremo per proclamare il lutto cittadino. Non faremo in modo che il nome di Sara passi alla storia come un femminicidio, ma cercheremo di onorare in qualche modo la sua figura».