Tumore al seno: ecco il primo test genomico per individuare la terapia migliore

Mercoledì 9 Febbraio 2022 di Elisa Fais
Tumore al seno: ecco il primo test genomico per individuare la terapia migliore

PADOVA - È il primo test genomico che consente di definire il miglior trattamento nelle pazienti con tumore della mammella in stadio iniziale che presentano iperespressione di una proteina (Her2), una neoplasia particolarmente difficile da trattare.

Il test è stato sviluppato e brevettato congiuntamente dalle università di Padova e di Barcellona, dopo essere stato studiato su più di mille persone. Le ricerche, pubblicate su The Lancet Oncology e The Lancet eBioMedicine, portano la firma, fra gli altri, di Pierfranco Conte (presidente di Fondazione Periplo e professore di Oncologia Medica all'Università di Padova) e Valentina Guarneri (direttore Oncologia 2 all'Istituto oncologico veneto). «La ricerca si conferma ancora una volta uno dei grandi volani dell'eccellenza della sanità veneta, insieme alla cura e all'assistenza dichiara il presidente del Veneto, Luca Zaia - i nostri ricercatori sono in grado, infatti, di fare squadra con i colleghi dei centri specializzati più importanti del mondo e porre la loro firma su risultati che sono vere tappe di progresso».

PUNTEGGIO SPECIFICO
Il test si chiama Her2dx e permette, in base a uno specifico punteggio, di stabilire sia le possibilità di sopravvivenza (valore prognostico) sia, nelle donne sottoposte a terapia prima dell'intervento chirurgico (neoadiuvante), le probabilità di raggiungere la risposta patologica completa (valore predittivo), cioè la completa scomparsa di qualunque cellula tumorale a livello mammario e linfonodale. Enormi i potenziali vantaggi, perché viene escluso il rischio di somministrare trattamenti in eccesso e le conseguenti tossicità, oppure terapie troppo blande se la malattia risulta aggressiva. Dall'altro lato, sono evidenti anche i risparmi per il sistema sanitario, perché si evitano cure inappropriate.
«Negli ultimi 10 anni sono stati fatti grandi progressi nel trattamento dei tumori Her2 ed oggi la maggioranza delle pazienti è guarita con trattamenti adiuvanti che comprendono chemioterapia e farmaci antiHer2 dice il professor Conte, coautore dello studio - l'efficacia e la varietà delle terapie oggi disponibili fanno sì però che vi sia il rischio di un sovra trattamento per molte pazienti e di un sotto trattamento per altre. Il problema è che le decisioni terapeutiche critiche, come la quantità o il tipo di chemioterapia e la quantità o la durata del trattamento Her2, sinora non hanno tenuto conto dell'eterogeneità biologica della malattia». Il cancro Her2 rappresenta il 20% dei tumori al seno diagnosticati, più di 390mila casi in tutto il mondo ogni anno: ciò significa che, in media, ogni quattro minuti viene diagnosticato un cancro al seno Her2 a tre donne. La ricerca, durata oltre cinque anni, ha portato alla scoperta dell'eterogeneità biologica del cancro al seno Her2, rendendo possibile l'identificazione di pazienti con diverse risposte al trattamento e diverse probabilità di recidiva dopo la diagnosi di cancro al seno.
 

Ultimo aggiornamento: 12:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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