PADOVA - Tutto partito dalla segnalazione che un residente di Sant’Angelo di Piove di Sacco ha fatto alla sala operativa della polizia provinciale di Padova: raccontava di aver trovato un grosso ragno, vivo, in casa. È intervenuta una pattuglia con l’erpetologo Mauro Ghidotti, ed è stato accertato che si trattava del più grande esemplare di ragno europeo, il "Macrothele Calpeiana" (nella foto, l’esemplare catturato).
«È un aracnide dalle dimensioni molto importanti - ha spiegato Ghidotti - l’esemplare recuperato misura circa 8 centimetri ed è, presumibilmente, di origine iberica o del nord Africa (Marocco e Tunisia). Di sicuro è giunto in Italia a bordo di qualche carico di uliveti o di merce orticola. Il morso di questo ragno non è letale, tuttavia è molto doloroso e la parte di cute addentata dal ragno diventa subito blu, come se la pelle andasse in necrosi. L’esemplare ritrovato è un maschio, tuttavia - continua l’erpetologo - una femmina della stessa specie si riproduce una volta l’anno e può deporre fino a 120 uova. È raro vedere quest’aracnide, tant’è che nell’ultimo quinquennio ne è stato segnalato un esemplare nel Varesotto, uno nel Modenese e uno nel Ferrarese».
L’assessore alla polizia provinciale Enrico Pavanetto ha dichiarato: «La nostra pattuglia, diretta dal comandante Cecchini, è intervenuta unitamente all’esperto. Nessun allarmismo, però, sebbene si sia trattato di un esemplare molto grande, c’è da dire che il suo morso non è letale per l’uomo». L’erpetologo ha sottolineato come, in caso di ritrovamento, vada evitato di catturare tali esemplari a mani nude.
Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 11:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA «È un aracnide dalle dimensioni molto importanti - ha spiegato Ghidotti - l’esemplare recuperato misura circa 8 centimetri ed è, presumibilmente, di origine iberica o del nord Africa (Marocco e Tunisia). Di sicuro è giunto in Italia a bordo di qualche carico di uliveti o di merce orticola. Il morso di questo ragno non è letale, tuttavia è molto doloroso e la parte di cute addentata dal ragno diventa subito blu, come se la pelle andasse in necrosi. L’esemplare ritrovato è un maschio, tuttavia - continua l’erpetologo - una femmina della stessa specie si riproduce una volta l’anno e può deporre fino a 120 uova. È raro vedere quest’aracnide, tant’è che nell’ultimo quinquennio ne è stato segnalato un esemplare nel Varesotto, uno nel Modenese e uno nel Ferrarese».
L’assessore alla polizia provinciale Enrico Pavanetto ha dichiarato: «La nostra pattuglia, diretta dal comandante Cecchini, è intervenuta unitamente all’esperto. Nessun allarmismo, però, sebbene si sia trattato di un esemplare molto grande, c’è da dire che il suo morso non è letale per l’uomo». L’erpetologo ha sottolineato come, in caso di ritrovamento, vada evitato di catturare tali esemplari a mani nude.
