Superbonus edilizio, a rischio oltre duecento cantieri nei condomini

Martedì 10 Ottobre 2023 di Serena De Salvador
Superbonus edilizio, a rischio oltre duecento cantieri nei condomini

PADOVA -  Il Superbonus edilizio e la selva di decreti e correttivi collegati emanati dalla sua introduzione nel 2020 (una trentina ad oggi) continuano a rappresentare un tagliente scoglio per il mondo dell’edilizia padovana, oltre che per i committenti che delle agevolazioni vorrebbero beneficiare.
Il 31 dicembre l’aliquota al 110%, oggi ancora valida per i condomini, arriverà a fine corsa: mentre per gli edifici unifamiliari è già scesa al 90%, per i condomini scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Salvo una proroga da parte di Governo e Parlamento per chi abbia già avviato i lavori (che però al momento non sembra di intravvedere all’orizzonte), questa situazione potrebbe rivelarsi drammatica per oltre 220 condomini nella provincia di Padova.


CHE COSA SUCCEDE
«Da gennaio 2024 centinaia di condomini vedranno scendere il beneficio dal 110% al 70%, rendendo di fatto impraticabile terminare i lavori» è il grido d’allarme di Confartigianato Imprese Padova. «In provincia stimiamo, in base ai dati Enea al 31 agosto 2023, che siano a rischio oltre 220 cantieri di condomini già avviati e 136 milioni di investimenti ammessi ma non ancora realizzati – commenta Nicola Zanfardin, presidente della categoria Edilizia di Confartigianato –.

Una decisione che va ad aggravare un quadro già difficile per il comparto edile, ancora alle prese con il grave problema dei crediti incagliati».


In sostanza tutti i condomini dove, al 31 dicembre, non saranno stati ultimati i lavori finanziati con il Superbonus 110% vedranno declassare l’agevolazione al 70%. E in quel caso chi sarà a dover pagare per poter ultimare le migliorie? I committenti. «Al momento non conta più neanche la percentuale di lavori ultimati, salvo una proroga dell’ultimo minuto, che però non pare essere in arrivo – prosegue Zanfardin –. Chi vorrà terminare i lavori dovrà ricalcolare tutto e basarsi stavolta su un rimborso del solo 70%, dovendo sborsare di tasca propria la differenza. Ma non solo. Il problema è gravissimo anche perché diverse aziende edili sbucate come funghi esclusivamente per i lavori del Superbonus sono di fatto sparite senza completare le opere, laddove si sono presentati problemi di liquidità e crediti incagliati. Quindi i condomini si trovano con i lavori a metà, nessun modo di poter contattare l’impresa che avrebbe dovuto occuparsene e senza la possibilità di passare il tutto a un’altra ditta. Certo i committenti potranno andare per vie legali, ma di fatto l’unico modo per finire i lavori è scucire il denaro di tasca propria».


Inoltre a trovarsi con i lavori bloccati sono nella maggior parte dei casi i complessi più grandi, abitati da decine di famiglie ciascuno. «Gli appaltatori che si sono trovati davanti a problemi di liquidità hanno fermato per primi i cantieri più onerosi – prosegue Zanfardin – cosa che complica ulteriormente la situazione. E non pensiamo poi che valga solo per i condomini: anche tante case unifamiliari si sono trovate in queste condizioni.


IL QUADRO
«Per scongiurare cantieri fermi e un intero comparto bloccato dobbiamo fare chiarezza sugli incentivi e dare risposte a chi ha lavori avviati – spiega il presidente di Confartigianato Padova, Gianluca Dall’Aglio –. Se il Governo ritiene il Superbonus una misura troppo onerosa per lo Stato vanno individuate alternative sostenibili, perché entro il 2030 gli edifici residenziali dovranno essere in classe E, mentre quelli non residenziali e pubblici addirittura entro il 2027. Senza incentivi strutturali i costi delle riqualificazioni si abbatterebbero su famiglie e imprese». Sono 170mila le abitazioni in classe F e G da riqualificare in provincia di Padova (stima di Smart Land per Confartigianato).


L’ANALISI
Sul tema interviene anche Anaci Padova (Associazione nazionale amministratori condominiali). «In un contesto in cui il patrimonio immobiliare necessita con urgenza di interventi di riqualificazione energetica per conformarsi alle direttive della Comunità Europea riguardanti le Case Green entro il 2030/2033 – commenta l’associazione – va evidenziato che la normativa sul Superbonus è stata oggetto di ben diciannove integrazioni e modifiche. Ne riconosciamo l’importanza nel ridurre i costi di riscaldamento e condizionamento degli edifici, contribuendo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e alla promozione delle fonti di energia rinnovabile. Tuttavia bisogna affrontare alcune sfide emerse nell’ultimo periodo, come le difficoltà nell’acquisizione di materiale e la complessità delle procedure di cessione del credito fiscale». Il timore, ancora un volta è legato a quel che succederà dopo il 31 dicembre. «Diversi cantieri sono in corso e c’è una crescente preoccupazione riguardo alla possibilità che non tutti possano essere completati entro la fine di quest’anno. Questa situazione potrebbe generare sfide economiche significative per i condomini, motivo di grande preoccupazione» ha aggiunto Anaci.


«Per questo auspichiamo che i lavori vengano svolti correttamente e in piena conformità con la legge, evitando così controversie con le imprese e la perdita dei benefici fiscali – ha dichiarato Alfredo Gambato, presidente di Anaci Padova –. La collaborazione tra le parti interessate è fondamentale per il successo di questa importante iniziativa e per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità a lungo termine».

Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 09:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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