Organizzò l'agguato al clan rivale: nomade condannato a dodici anni per tentato omicidio

Sabato 27 Gennaio 2024 di Marco Aldighieri
Le indagini della polizia nel campo nomadi di Vigonza

VIGONZA - L’accusa era pesante: tentato omicidio. E il nomade Fabio Major, 58 anni residente nel campo di Vedelago in provincia di Treviso, è stato condannato a dodici anni dai giudici del Tribunale collegiale.

Il pubblico ministero Roberto D’Angelo, titolare delle indagini, aveva chiesto per lui tredici anni di carcere.  

IL PRECEDENTE 

Il 9 gennaio dell’anno scorso quattro giostrai hanno collezionato in primo grado una condanna a 34 anni di carcere per tentato omicidio. Il 17 ottobre del 2016 avevano organizzato una spedizione punitiva all’interno del campo nomadi di Pionca di Vigonza territorio della famiglia Pavan. La banda sparò numerosi proiettili calibro nove ad altezza uomo in direzione dell’abitazione e di una roulotte dove dimoravano i componenti del clan nemico. Insomma, un vero e proprio regolamento di conti tra nomadi. 
I quattro hanno incassato una pena di 8 anni e 6 mesi a testa, poi drasticamente ridotta in Appello a soli 4 anni ciascuno. Sono Nike Moretti di 46 anni residente a Pianiga in provincia di Venezia, Luca Major 51 anni di Vedelago (Treviso), Alen Gabrielli di 45 anni domiciliato nell’accampamento di via Casoni a Riese Pio X (Treviso) e Tomas Innocenti di 43 anni anche lui di Vedelago. Mentre era stata stralciata la posizione di Fabio Major, perchè gravemente malato. Ma il processo, a febbraio dell’anno scorso, anche per lui è ripreso: secondo gli inquirenti è stato proprio Fabio a organizzare l’agguato. Tutti, compreso il 58enne, sono stati assolti invece per il possesso di un kalashnikov perchè il fatto non sussiste.  

I FATTI  

I cinque erano arrivati sul posto a bordo di un’Audi S4. Erano da poco passate le 21 quando il campo dei Pavan si è trasformato in un inferno. Numerosi colpi sparati ad altezza d’uomo si erano conficcati nei muri e nelle finestre dell’abitazione e della roulotte dove si trovavano il capofamiglia Mario Pavan, i due figli e le rispettive conviventi. I giostrai condannati, prima dell’agguato al clan rivale, erano stati messi sotto intercettazioni ambientali e telefoniche perchè sospettati di diversi assalti ai bancomat. La sparatoria è stata anche registrata da una microspia. Appena tre giorni prima Joy Pavan, uno dei figli di Mario, si era reso protagonista di un violento diverbio con la compagna Isenia Cassol, sfociato in schiaffi e pugni. 
Il giovane giostraio non accettava l’idea che la sua donna avesse una normale occupazione. A mantenerla c’avrebbe pensato lui. La ragazza si era però opposta, perchè il suo stipendio era quantomai necessario per sbarcare il lunario. In difesa della giovane era intervenuto Fabio Major e anche lui è stato aggredito e ferito da Joy Pavan. Fabio Major a quel punto aveva chiamato a raccolta l’intera famiglia per dare una lezione a quel giovane violento. 

Ultimo aggiornamento: 16:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci