I matrimoni salvano i saldi estivi: corsa all'abito da cerimonia

Lunedì 19 Luglio 2021 di Silvia Moranduzzo
I matrimoni salvano i saldi estivi: corsa all'abito da cerimonia

PADOVA - Siamo arrivati al terzo weekend di saldi.

E il bilancio non è esattamente positivo. Non solo per le cifre, che non sono così terribili, quanto per un cambiamento nella modalità di acquisto dei padovani. «Rispetto al 2019 registriamo un meno 10% - dice Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Confcommercio Diciamo che va male ma non malissimo. Il comparto è trainato dalle cerimonie: a causa dello stop durante la pandemia ora c'è quasi un matrimonio alla settimana. E quindi c'è necessità di vestirsi per l'occasione. Anche il settore uomo sta andando bene diversamente da donna e giovani ma questo perché hanno una visione diversa. Credo che l'attrazione dei saldi sarà sempre più debole». 


LE MODALITÀ

Se fino a qualche tempo fa saldi equivaleva a ressa, persone che si accapigliano per avere il capo più scontato, scene da Far West, ora è diverso. «L'acquisto è emotivo spiega Linda Ghiraldo, presidente di Fismo Confesercenti Se c'è lo sconto meglio ma non è più il prezzo l'elemento che spinge a comprare. Prima si guarda ciò che piace e questo fa sì che non ci sia la corsa all'acquisto durante i saldi. È un momento di forte innovazione, un negozio lungimirante dovrebbe cercare di fidelizzare il cliente che poi viene premiato da particolari scontistiche». 


Secondo i dati dell'Osservatorio economico Confesercenti quest'anno la spesa media a famiglia sarà di 155 euro, del tutto sovrapponibile ai livelli pre-covid. Le testimonianze dei commercianti, tuttavia, descrivono una partenza dei saldi un po' sottotono: il 65% ritiene che nella prima settimana l'affluenza sia stata minore rispetto all'anno scorso e il 74% dichiara che anche gli incassi sono stati inferiori. Questo si spiega in parte con il fatto che lo scorso anno i saldi sono partiti ad agosto, i clienti hanno aspettato un mese in più e quindi, vista anche la prolungata chiusura primaverile, avevano più acquisti in sospeso. 
In generale, tuttavia, oltre la metà degli intervistati (52%) esprime un giudizio complessivamente negativo. Il rimanente 48%degli intervistati rimane invece possibilista: in particolare il 22% dice che si può migliorare e il 13% esprime un giudizio positivo. Ad incidere su questo andamento un po' più sottotono rispetto allo scorso anno, secondo gli esercenti è proprio la data d'inizio delle svendite: posticiparla di un mese, evidentemente, si era rivelata una scelta vincente. 


LE CRITICITÀ

«Siamo stati penalizzati anche da quanto accaduto il secondo sabato di saldi, quando il Pride ha bloccato per ore il centro storico non permettendo ai padovani di fare spese sottolinea Massimiliano Pellizzari, presidente dell'Associazione commercianti del centro I primi due sabati di saldi sono fondamentali per determinarne l'andamento perché dopo subentrano le vacanze e il flusso diminuisce. Di certo l'apporto dei saldi non è da sottovalutare ma non dobbiamo pensare che risolvano i problemi di un anno e mezzo di pandemia». La propensione all'acquisto c'è ma vista la mancanza di eventi in centro storico, aggiunge Capitanio, «i padovani stanno preferendo i centri commerciali. Anche perché ormai non c'è più la passeggiata, l'occhiata. Si va sul sicuro».


E forse, secondo Ghiraldo, «sono partiti troppo presto. Come associazione prenderemo contatti con la Regione perché quelli invernali non partano a gennaio. Se si parla di saldi di fine stagione vanno fatti alla fine della stagione, non nel bel mezzo».
In ogni caso, la spesa è inferiore rispetto al passato: «Ad oggi è ancora difficile interpretare il comportamento degli acquirenti, è stato un anno molto anomalo e non è immediato nemmeno il confronto con la scorsa estate, visto che i saldi sono iniziati in periodi diversi - commenta Nicola Rossi, presidente di Confesercenti - Sicuramente era prevedibile che, essendoci più tempo a disposizione, nei primissimi giorni non ci fosse la calca dello scorso anno. Dobbiamo fare i conti anche con una capacità di spesa inferiore rispetto al passato, che porta molti a fare acquisti in modo più oculato e in linea con le necessità. I dati del nostro Osservatorio tuttavia offrono un quadro incoraggiante: circa il 70% dei padovani sono intenzionati ad acquistare e il budget dichiarato è del tutto in linea con i livelli pre covid. C'è voglia di ripartire e di riappropriarsi ognuno della propria normalità. Ci auguriamo quindi che sul più lungo periodo la situazione migliori: noi come Confesercenti continueremo a monitorarla insieme ai nostri associati».

Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 09:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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