Fruttivendolo aggredito, rapinato e riempito di botte: i due banditi condannati a 9 anni

Sabato 19 Gennaio 2019
Fruttivendolo aggredito, rapinato e riempito di botte: i due banditi condannati a 9 anni
MESTRINO - Quel 12 dicembre di cinque anni fa un commando di cinque persone con il volto travisato dai passamontagna, aveva rapinato un fruttivendolo al volante del suo furgone a Mestrino in località Lissaro. Ieri, davanti ai giudici del Tribunale collegiale, due dei tre imputati finiti alla sbarra (altri due non sono mai stati identificati) sono stati condannati. Massimo La Bua, 55 anni di Teolo, è stato condannato a 5 anni, mentre Roberto Ciurlanti, 50 anni di Vigonza, a 4 anni e sei mesi. È stato invece assolto per non avere commesso il fatto, Stefano Ferraretto 52 anni di Este. Ciurlanti altro non è che il fratello di Gianluca Ciurlanti, legato alla mala del Brenta e deceduto in un incidente stradale il 30 agosto del 2002, ma soprattutto ex marito di Debora Sorgato dietro alle sbarre per l'omicidio di Isabella Noventa con una condanna a trent'anni confermata in secondo grado. Il 12 dicembre del 2014 Massimo La Bua e  Roberto Ciurlanti, insieme a questo punto a tre complici mai identificati, hanno affiancato a bordo di un'auto un fruttivendolo che stava posteggiando il suo furgone carico di frutta e verdura. Con la forza lo hanno costretto a scendere dal mezzo e lo hanno scaraventato a terra. Poi, per immobilizzarlo, lo hanno colpito con una serie di calci e di pugni. Infine lo hanno derubato di 2.800 euro, l'incasso di una giornata che il fruttivendolo teneva dentro le tasche dei pantaloni. In particolare Massimo La Bua era alla guida di una Fiat Punto di colore bianco e insieme a due complici, mai identificati e con il volto coperto da un passamontagna, si era recato in via Martignon a Mestrino per bloccare e rapinare il fruttivendolo. I tre, dopo avere aggredito e derubato il commerciante sono scappati. Roberto Ciurlanti aveva il compito di sorvegliare e pedinare il venditore ambulante. Quindi un terzo bandito, anche lui rimasto ignoto, aveva il compito di supporto logistico e di trasporto poco prima della rapina, e di intrattenere rapporti telefonici con La Bua in modo da organizzare il colpo fin nei minimi dettagli. Massimo La Bua ha una serie di precedenti penali è conosciuto come il re delle truffe delle auto. Anche Roberto Ciurlanti ha diversi precedenti di polizia.
M.A.
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