Spot della patatina Amica Chips al bando, l'ideatore è padovano: «Solo ironia, non volevo offendere» - Video

Il pubblicitario Lorenzo Marini: «Volevo fare qualcosa di leggero, tipo Sister Act»

Mercoledì 10 Aprile 2024 di Giovanni Brunoro
Lorenzo Marini, lo spot

PADOVA - C’è un padovano dietro lo spot televisivo dell’azienda Amica Chips che sta scatenando furiose polemiche per un presunto vilipendio dell’Eucarestia e del Credo cattolico. È Lorenzo Marini, pubblicitario e artista di fama internazionale, nato a Monselice (Padova) 66 anni fa.

Il suo nome è legato a tante campagne pubblicitarie rimaste nella memoria collettiva, tra tutte la celebre "Silenzio, parla Agnesi". E c’è da scommettere che anche questa delle patatine in sacchetto avrà la stessa fama, sia per i contenuti che per il polverone che ha sollevato ovunque.

Amica Chips, le polemiche per lo spot

In questi giorni infatti i social sono inondati da commenti che considerano lo spot gravemente offensivo dei sacramenti e della religione cattolica, nonché una mancanza di rispetto verso chi crede. Sulla scorta delle critiche, l’Aiart (Associazione italiana ascoltatori radio e televisione) ne aveva chiesto l’immediata sospensione. Ora quello spot non andrà più in onda: è notizia di ieri infatti che il Comitato di controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap) ha intimato l’alt all’ulteriore diffusione della campagna. Le pubblicità, recita il codice di autodisciplina della comunicazione commerciale, non devono “offendere le convinzioni, morali, civili e religiose”.

Nei 30 secondi andati in onda in televisione, si vede un gruppo di novizie entrare in chiesa sulle note dell’Ave Maria di Schubert per assistere alla messa. Al momento della Comunione, si sente un fragoroso e inconfondibile scrocchio mentre una di loro riceve l’ostia dal sacerdote: è la madre superiora che, lontana da occhi indiscreti, mangia golosamente delle patatine Amica Chips dal sacchetto. È questo "Il divino quotidiano" promosso dalla campagna ideata quest’anno da Lorenzo Marini, che aveva sì messo in conto di ricevere critiche, ma non fino a questo punto.

L'ironia

«Io sono cattolico, come tanti in Italia, e rispetto tutti i consumatori – spiega il pubblicitario –. In qualche modo lo avevo previsto. Come si dice, "Scherza coi fanti, ma lascia stare i santi". Il fatto è che oggi tutto è sdoganato. Alcuni amici mi hanno detto che sono stato il primo al mondo a fare una pubblicità incentrata sul sacramento della Comunione, ma io descrivo come divino anche un bel piatto di "risi e bisi" fatti bene. Volevo fare qualcosa di leggero, ironico, un po’ alla “Sister Act”». Amica Chips non è nuova a pubblicità provocatorie, avendo avuto per anni il porno-attore Rocco Siffredi come testimonial. «Per questo ho pensato a un contesto opposto a quello di Siffredi, ma con leggerezza – prosegue il pubblicitario Marini –. Le novizie sono creature pure, il sacerdote ha gli occhiali spessi e non vede niente e la madre superiora mangia le patatine noncurante di tutto». Il fulcro dello spot è quel fortissimo "crunch" della suora golosa, che fa piombare il silenzio in chiesa. Perché l’essenza della patatina è la sua croccantezza e nulla più: «Il consumatore cerca quello, è un cibo divertente amato dai ventenni scatenati che fanno aperitivo. Poi, man mano che si invecchia, si tende un po’ a evitarle» prosegue l’ideatore.

L'altra versione

La versione dello spot andata in onda in televisione è quella più edulcorata. In quella che circola nei social la scena è un po’ più lunga. Si vede la madre superiora che, prima dell’inizio della messa, riordina la sagrestia; ma il contenitore delle particole (pisside) è vuoto, il tempo stringe e allora che si fa? Lo riempie di patatine. Al momento della Comunione, il prete non si rende conto di ciò che porge alla novizia, che al posto dell’ostia prende una patatina. La prima versione, mai pubblicata, sarebbe stata scartata perché considerata troppo spinta. Al posto dell’Ave Maria, la musica di sottofondo era il "Panis angelicus" di César Franck, splendida aria da chiesa che nelle messe cantate è usata proprio durante la Comunione. Nessuna sostituzione delle Sacre specie: la novizia prendeva in bocca la particola. L’equivoco si giocava tutto sui tempi: la patatina della superiora faceva "croc" proprio quando la novizia riceveva l’ostia. 

Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 18:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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